Scoperto il modo in cui l'amianto danneggia le cellule umane. Aiuterà a somministrare medicine in modo mirato.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-09-2011]
Da tempo si sapeva che le fibre di amianto rappresentano un pericolo particolare per le cellule: cellule "pugnalate" da nanofibre di amianto sono state osservate a più riprese.
Ora un gruppo di ricercatori della Brown University ha capito come ciò sia possibile, e notato come i nanotubi di carbonio e altri nanomateriali lunghi possano costituire per le cellule lo stesso pericolo dell'amianto.
Tramite simulazioni al computer ed esperimenti su cellule di fegato di topo e del mesotelio umano, i ricercatori hanno scoperto che i nanotubi ingannano le cellule.
Questi nanomateriali presentano alla cellula un'estremità arrotondata e si avvicinano con un angolo di 90 gradi: così la cellulare crede che si tratti di un oggetto sferico e inizia a "ingoiarlo" (processo chiamato endocitosi).
Ci vogliono pochi minuti prima che la cellula si accorga che in realtà si tratta di un oggetto cilindrico, ma a quel punto è già troppo tardi e la cellula resta "strozzata", impossibilitata sia a completare l'endocitosi che a invertirla.
Il professor Huajian Gao, autore dello studio realizzato dai ricercatori della Brown University, spiega con un paragone: «È come se cercassimo di mangiare un lecca-lecca più lungo di noi. Si incastrerebbe».
La scoperta può aiutare a capire come le cellulare interagiscono con i nanomateriali, e sfruttare questa situazione: si pensa infatti di utilizzare i nanotubi per trasportare i medicinali all'interno di cellule specifiche o zone specifiche del corpo.
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