In alcuni casi, i numeri generati dall'algoritmo RSA non sono così casuali: rischi soprattutto per l'home banking.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-02-2012]
Sei ricercatori - americani ed europei - hanno scoperto che nella crittografia a chiave pubblica secondo l'algoritmo RSA comunemente usata in Internet può trovarsi un serio problema.
Il funzionamento di RSA si basa sull'utilizzo di due numeri primi molto grandi, generati casualmente, che vengono moltiplicati tra loro per generare la chiave pubblica; i numeri originali vengono tenuti segreti, e serviranno per decodificare i messaggi in arrivo codificati tramite la chiave pubblica.
Perché il sistema funzioni e garantisca la sicurezza, è vitale che i numeri primi siano generati in modo davvero casuale.
Stando ai ricercatori, in alcuni casi (pochi, ma reali) la generazione non è realmente casuale, e diventa quindi possibile, partendo dalla chiave pubblica, risalire ai numeri originari.
Per dimostare che non si tratta soltanto di teoria, i crittografi hanno esaminato un database di 7,1 milioni di chiavi pubbliche utilizzate per cifrare le e-mail, le transazioni bancarie e altre operazioni che richiedono l'utilizzo di sistemi di sicurezza per la loro protezione.
Utilizzando semplicemente l'algoritmo di Euclide (quello che serve a trovare il massimo comun divisore tra due numeri interi), sono riusciti a trovare i numeri segreti all'origine di circa 27.000 chiavi.
Per quanto l'esperimento lasci pensare che la percentuale di chiavi compromesse sia piccola, il fatto che tale falla sia stata scoperta e confermata nel mondo reale fa sì che il problema sia piuttosto serio.
Inoltre, la relativa semplicità del procedimento per trovare i numeri primi ha spinto i ricercatori a ipotizzare che qualcuno possa anche aver già scoperto questo sistema, e magari averlo usato (poiché nessun altro, finora, ne ha dato notizia) per scopi criminali.
Il risultato delle ricerche sarà reso ufficialmente noto soltanto in agosto, a una conferenza sulla crittografia che si terrà in California, ma l'importanza della scoperta ha spinto i suoi autori a decidere di rendere subito noto il problema, che è esposto nel dettaglio in un file PDF pubblico.
Un'ulteriore difficoltà deriva dal fatto che i ricercatori stessi hanno dovuto ammettere di non aver capito perché quei generatori di numeri casuali hanno prodotto risultati imperfetti; tuttavia la falla pare essere relativamente diffusa e non imputabile a un singolo software o sviluppatore.
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