Il detentore dei diritti sul film Lo Hobbit avanza pretese su un piccolo pub inglese. E minaccia di trascinarlo in tribunale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-03-2012]
La prima parte del film Lo Hobbit di Peter Jackson (già regista dei film tratti da Il Signore degli Anelli) uscirà soltanto alla fine dell'anno, ma la macchina del copyright s'è già messa in moto.
La Saul Zaentz Company, che detiene i diritti sul merchandising relativo all'opera di Tolkien, ha iniziato a minacciare azioni legali verso tutti coloro che in qualche modo potrebbero - secondo il punto di vista della Saul Zaentz stessa - lederne i diritti.
Nel mirino è finito quindi un pub di Southampton, nel Regno Unito, che da vent'anni a questa parte s'è sempre chiamato The Hobbit; finora, però, non c'erano in ballo i milioni che con ogni probabilità genereranno tutte le attività collaterali ai film di Jackson, e quindi nessuno l'aveva disturbato.
Ora la Saul Zaentz ha intimato ai gestori del pub di cambiare nome e rimuovere tutti i riferimenti all'opera di Tolkien entro la fine di maggio, oppure verranno portati in tribunale.
«Non abbiamo le risorse per combattere» ha spiegato Stella Roberts, padrona del locale, al Daily Echo. «Non si tratta soltanto di cambiare il nome: riguarda la promozione, le decorazioni, proprio tutto. Non abbiamo mai pensato di rubare le idee ad alcuno: siamo dei grandi fan di Tolkien, e il nostro è un omaggio».
Non solo le decorazioni interne ed esterne del locale, ma anche i nomi dei cocktail serviti all'interno richiamano i personaggi dell'opera di Tolkien; cambiare dopo 20 anni significherebbe in pratica azzerare tutto quanto esiste.
Tali argomenti non interessano, naturalmente, agli avvocati della Saul Zaentz, ma il pub The Hobbit ha trovato diversi difensori che hanno anche dato il via a una campagna su Facebook per difendere il locale.
Stando agli ultimi aggiornamenti, la cosa potrebbe anche funzionare: gli attori Stephen Fry e Ian McKellen si sono interessati al caso, affermando che dopo aver completato le riprese visiteranno il pub e offrendosi di pagare i costi delle licenze se i detentori dei diritti non desisteranno.
Non è peraltro la prima volta che la Saul Zaentz, in previsione dell'uscita dei film, va a caccia di possibili violazioni: ha già rivolto la stessa attenzione riservata al pub di Southampton verso un locale di Birmingham (The Hungry Hobbit) e verso un costruttore scozzese di casette, che ha in catalogo un modello circolare battezzato Casa Hobbit.
E tutto ciò avviene per una parola che esisteva prima di Tolkien (se ne trova traccia in un'opera del 1895), sebbene sia ovvio che la popolarità le sia arrivata dopo il successo dei romanzi.
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