Tre approcci contro la disuguaglianza digitale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-05-2005]
Non c'è solo il Brasile, patria di Lula e del progetto PC Conectado, a lottare contro il digital divide. Anche l'India e il Sudafrica si pongono, ciascuno a suo modo, in prima linea per costruire un ponte sul divario tra ricchi e poveri, tra connessi e isolati, tra informatizzati ed esclusi.
La ricetta brasiliana, abbiamo visto, consiste in contributi statali e free software. In India, da anni paese leader per numero di sviluppatori e software house, hanno un'impostazione più liberista, basata sulla riduzione del costo di accesso a un PC. Operatori, aziende e autorità sembrano tutti concentrati nello spingere i prezzi dei computer verso il basso.
La soglia è stata fissata dagli esperti del settore in diecimila rupie, equivalenti ai nostri 180 euro. Basta dare un'occhiata al mercato hardware, per capirlo: almeno tre grandi aziende, Encore Software, Xenitis e Celetronix, hanno fatto uscire in questi giorni prodotti attorno a quel prezzo. Bastasse questo, si potrebbe dire che la rivoluzione digitale è vicina.
In questo contesto un computer economico, alla portata di tutti, può favorire l'afabetizzazione informatica. Tutti se lo aspettano, visto che in passato, i televisori e i telefonini cellulari sono diventati veramente diffusi proprio quando il loro prezzo è sceso al di sotto delle diecimila rupie.
Certo, non basterà: per diffondere veramente istruzione, prosperità economica e salute, anche nelle città più piccole e nei villaggi, sono necessari banda larga e cultura informatica. Ma il PC per tutti è sicuramente il primo passo.
Se la via indiana per l'uguaglianza passa per l'hardware, nel continente africano battono altre piste. In Sudafrica, la Fondazione Shuttleworth sta distribuendo per il territorio i Freedom Toaster.
Shuttleworth è il padrino mecenate che ha fondato e sostiene finanziariamente Ubuntu-Linux, e i suoi tostapane di libertà sono dei luoghi fisici in cui chiunque potrà masterizzare (in inglese gergale burn o toast) CD contenenti software libero.
"Il progetto nasce per superare le difficoltà, per la diffusione di Linux, dovute alla scarsa diffusione di banda larga in Sudafrica, dove non è facile scaricare software di grandi dimensioni," sostiene Jason Hudson, responsabile del progetto. "Tutto ciò che bisogna fare è portare da casa dei CD vergini, al resto pensiamo noi."
Ogni toaster offre la scelta tra dieci distribuzioni e tutto il software correlato. Ovviamente, non mancheranno consigli e dritte per l'installazione e l'uso del pinguino.
I cosiddetti paesi sottosviluppati mostrano una lungimiranza maggiore rispetto all'Italia, dove si fatica a trovare un euro da investire in formazione tecnologica dei lavoratori, dove parole come equità digitale non trovano albergo, dove maggioranza e opposizione sono unite nello snobbare l'unico settore, l'informatica, che promette reali margini di sviluppo nel disastrato panorama economico.
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