Peer to peer, l'Unione è per la galera

Critiche al programma di Romano Prodi: non c'è la volontà di riformare la legge Urbani. Pronti anche in Italia per il Partito dei Pirati?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-01-2006]

Foto di Eric Vallin

Beppe Caravita, blogger e giornalista del Sole 24 Ore, si chiede: "L'Unione è per la galera Urbani? Una semplice lettura della bozza di programma dell'Unione lascerebbe pensare di sì, nonostante la battaglia dei Verdi per una soluzione alternativa (flat) e per la diffusione delle Creative Commons e dell'open source. Si prospetta una seria battaglia culturale, politica e forse anche elettorale dentro la coalizione."

Un altro degli argomenti che dividerebbero la coalizione di Romano Prodi che, secondo i sondaggi, sembrerebbe accreditata a battere Silvio Berlusconi, sarebbe anche la volontà di modificare la legge Urbani che rende illegale il peer to peer, una delle tante riforme del centrodestra.

Si ripeterebbe così la stessa divisione che si presentò nel 2004 nelle aule parlamentari: da una parte i DS e la Margherita appiattiti sulle posizioni di Urbani, anzi, a volte perfino più oltranzisti del centrodestra stesso nella difesa dei privilegi delle grandi majors musicali e cinematografiche; dall'altra i Verdi e Rifondazione Comunista che si sono opposti alla Urbani e che hanno guidato la battaglia per mitigare le sanzioni e ridurre i danni della legge.

Sul fronte del centrodestra, nessuna volontà di cambiare; anzi, il tema del conflitto di interessi pesa particolarmente sul nuovo fronte di lotta alla pirateria online aperto con il blitz della Guardia di Finanza che ha oscurato i siti del "calcio libero" che fornivano istruzioni (software e link) per vedere online le partite di calcio. Berlusconi è infatti coinvolto: sia come imprenditore televisivo che vuole tutelare i propri diritti pagati a caro prezzo, sia come proprietario del Milan, una delle squadre che più guadagna anche a scapito delle formazioni calcistiche minori.

C'è anche chi, come Carlo Gubitosa, lancia l'idea di formare un Partito dei Pirati, analogo a quello nato in queste settimane in Svezia, volto a raccogliere i consensi del "popolo della Rete": però rischierebbe di indebolire le formazioni più vicine a questa sensibilità

Gubitosa: "A pensarci bene non è poi così assurdo pensare ad un partito Europeo dei pirati con varie federazioni nei singoli stati membri, e allora lancio un appello per vedere se c'è in ascolto qualcuno che vuole legalizzare lo scambio di musica e video in rete senza scopo di lucro, o dare piena legittimazione alle TV di quartiere che oggi rischiano condanne penali, oppure affermare il diritto alla riservatezza nelle comunicazioni elettroniche contro bavagli e sequestri repressivi, o magari trasformare in carta straccia tutti i brevetti che impediscono di produrre farmaci salvavita anti-Aids".

E' comunque positivo che questi temi, a differenza di quanto accaduto finora, arrivino al centro della campagna elettorale.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 12)

E se uno si scarica un film al giorno, tutto e solo rigorosamente porno? Mi sa che quelli della succitata industria la menino molto meno di quelli dell'industria "seria". 8)
22-12-2006 22:19

E sottolineo SE .....evitiamo malintesi.... Leggi tutto
17-12-2006 00:10

una, nessuna, centomila
15-11-2006 04:50

fate capire ad un utonto...quantificate e sbilanciatevi....se mi scarico tipo un film al mese (niente di pornografico) quante probabilità ho di trovarmi gente poco gradita sotto casa??
14-11-2006 21:48

L'Unione a dir la verita' e' meglio che non tocchi niente: difatti nel programma diceva = La legge Urbani va anche bene, peccato non si riesca ad arrestare abbastanza gente e a fare qualche multone in piu'. Leggi tutto
18-9-2006 14:10

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