Piantano alberi in compensazione dell'anidride carbonica emessa per produrre i processori. Una mano di verde sui chip e una sulle coscienze.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-09-2006]
VIA Technologies ha lanciato ieri il primo processore "carbonio-neutrale" della storia, mandando un messaggio molto seducente alle persone eco-sensibili, e soprattutto ai loro rappresentanti.
Non è la prima volta che Zeus News si occupa degli aspetti ambientali della tecnologia, proprio a causa del grande impatto che ha la produzione di hardware sul nostro povero pianeta.
La pressione degli ambientalisti può modificare il comportamento di uno dei settori industriali più sporchi e meno rispettosi di ambiente e diritti umani, e alcune recenti pubblicazioni confermano questo sospetto.
VIA ha deciso di non sottrarsi all'onda ecologica, anzi di cavalcarla con una martellante comunicazione. La società da tempo opera con standard piuttosto "verdi" come testimonia l'eliminazione del piombo dai suoi prodotti, e la riduzione del consumo energetico dei suoi chip.
Nel suo catalogo brilla il processore C7-D, che chiede solo 20 Watt di potenza per la versione 1.8 GHz, abbassando le richieste di raffreddamento.
Ora ha compiuto un passo avanti, con la promessa di perseguire il risparmio energetico, la riforestazione e i progetti di produzione di energia rinnovabile per compensare l'anidride carbonica prodotta per dare vita al chip.
La proposta potrebbe sembrare campata per aria, se non fosse per il coinvolgimento di Carbon Footprint, società britannica considerata uno dei riferimenti per il calcolo delle emissioni, che si occuperà di garantire e certificare la neutralità carbonica dell'operazione.
Tutto bello, tutto giusto, tutto straordinariamente fashion. Purtroppo dobbiamo notare l'assenza di accenni, nei comunicati stampa VIA, alla durata dei processori, quella fisica e quella tecnologica.
In questo modo si dimentica di ricordare che il PC a più basso impatto è il PC non prodotto. Le organizzazioni ambientaliste dovrebbero puntare a non far sostituire i prodotti, prima che a dipingere di verde (con metodi statistici) i componenti nuovi venduti.
Aumentare la robustezza dei chip e soprattutto ridurre l'obsolescenza forzata dovrebbe essere il primo scopo da perseguire. Paradossalmente, queste campagne marketing potrebbero ottenere il risultato opposto.
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