L'editto Fioroni sul blackout dei videofonini scolastici ricorda la famosa censura-esplulsione del 1966 degli autori del giornalino scolastico "La zanzara". Previste multe fino a 30mila euro, oltre che espulsioni e bocciature.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-11-2007]
Fioroni, Ministro della Pubblica Istruzione, va giù durissimo con un provvedimento che mette al bando i cellulari dalle scuole italiane. Quei cellulari che, durante prove di esame e compiti in classe, devono essere trattenuti dagli insegnanti e dai bidelli, quei cellulari di cui molti regolamenti scolastici impongono lo spegnimento e il non uso durante le ore di lezione, anche giustamente, ma che possono essere utilizzati fra un'ora e l'altra e durante la ricreazione.
Infatti, una nuova circolare appena emanata da Fioroni, concertata con il Garante della privacy, proibisce le riprese fotografiche e video "non autorizzati" negli edifici scolastici; non autorizzati, si intende, dal dirigente scolastico, la figura che ha sostituito il preside o il direttore didattico, e non da organi collegiali, come i consigli di istituto o i collegi dei docenti o i singoli docenti.
Oggi tutti i cellulari in dotazione ai ragazzi sono dotati di fotocamera integrata, possono effettuare brevi video, spesso sono terminali Umts per le videocomunicazioni; in sostanza, il provvedimento espelle i cellulari dalla scuola italiana e sembra dettato (come tanta legislazione del governo Prodi) dall'ondata emotiva suscitata da recentissimi episodi di "tecnobullismo", tipo lo spogliarello indegno a cui sarebbe stato sottoposto un ragazzo down e poi mandato in Rete, o nuovi episodi di distribuzione di foto e filmati osè di adolescenti, via cellulare, in diverse zone del Paese.
In pratica nessun genitore, per evitare di pagare simili cifre (che nessuna assicurazione per ora copre) lascerà andare il ragazzo con il cellulare a scuola o vorrà mandarlo con un modello senza fotocamera, anche se è possibile sempre la trasmissione solo in audio di lezioni e la loro registrazione, che potrebbero anch'esse essere sanzionate.
Probabilmente, alcuni gestori potrebbero offrire servizi di blocco del telefonino per alcune ore, per esempio il mattino, ma è certo che molte scuole non hanno più nemmeno il telefono pubblico a moneta e potrebbe essere un problema anche chiamare a casa per qualunque motivo.
Non si attenderà molto, probabilmente, nelle scuole italiane, per assistere a nuovi casi "Zanzara del Parini": il famoso episodio del liceo milanese Parini, frequentato da figli della buona borghesia, in cui tre ragazzi, redattori del giornalino scolastico, pubblicarono nel lontano 1966 un'inchiesta sui costumi sessuali dei loro compagni e compagne.
Per questo furono espulsi, portati in questura e processati per aver pubblicato un giornalino abusivamente (850 copie), in barba alle leggi sulla stampa, e per istigazione alla corruzione di minorenni.
Anche ora, qualunque videogiornale o videoinchiesta realizzato a scuola, con videocamere digitali e videofonini e messo in Internet o girato via wireless, su temi che non piacessero al preside, potrebbe costare molto caro ai giovani Gad Lerner (o Vespa) in erba.
Intanto, c'è da attendersi una risposta non morbida da parte degli studenti delle superiori contro Fioroni: sarà paragonato al fascista Gentile, nonostante sia uno dei leader del veltroniano (Veltroni da giovane era un videomaker e studiava in un istituto professionale pubblico per cameraman dove ha preso la maturità e la figlia fa l'aiuto regista di Muccino), con scioperi, occupazioni, manifestazioni. Un inverno caldissimo dei telefonini attende la scuola italiana.
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