Per l'aggiornamento da Windows Vista a Xp ora servono 150 dollari, grazie alle errate strategie marketing di Microsoft.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-12-2008]
Anche se complessivamente, nel corso del 2008, Windows Xp ha perso un certa quota di mercato e Vista ha fatto registrare qualche piccolo passo in avanti, il sistema più anziano continua a dominare la scena conservando il 66% degli utenti di Windows.
La preferenza degli utenti per Windows Xp è nota anche a Microsoft, che infatti ne ha esteso la vita fino al 31 luglio 2009: fino ad allora, infatti, sarà possibile - acquistando un computer con Windows Vista - procedere all'upgrade (una procedura che noi stessi troppe volte abbiamo ingiustamente definito downgrade).
Ciò rende felici particolarmente le aziende, di cui una gran parte preferisce non aggiornare ancora i propri sistemi ma attendere l'arrivo di Windows 7 e valutare - solo allora - la situazione nel complesso.
Ora però la faccenda diventa ancora più costosa: i prezzi sono triplicati e servono 150 dollari per poter avere Xp; altrimenti, bisogna tenersi Vista.
Microsoft, infatti, non trae alcuna gioia dalla scelta degli utenti di affidarsi a un sistema operativo ormai antico anziché adottare quello più recente così ricco di graziosi effetti grafici. Per questo motivo sta tentando di disincentivare gli utenti a tornare sui propri passi.
A lungo andare, però, questa strategia potrebbe rivelarsi controproducente. Secondo diversi analisti, tra cui Rob Enderle di Enderle Group, Microsoft sta cercando di ottenere delle entrate immediate giocandosi però la fedeltà degli utenti a lungo termine.
Invece di incentivare gli utenti a passare a Vista, invece di far sì che gli utenti desiderino usare l'ultimo sistema operativo, Microsoft sta penalizzando economicamente gli acquirenti che vogliono un sistema che dà loro più affidamento, e così facendo si danneggia da sé.
"Anziché far pagare per Xp, Microsoft dovrebbe proporre degli incentivi per Vista. Sono troppo concentrati sui margini di un solo prodotto e dimenticano il danno che stanno causando al loro stesso marchio" spiega Enderle.
Secondo Enderle, il problema riguarda principalmente il marketing, che dovrebbe diventare più simile a quello di Apple: avevano iniziato bene con il progetto Mojave, ma poi si sono persi per strada ricadendo nei vecchi schemi mentre i sistemi Apple continuano a guadagnare estimatori.
Il "progetto Mojave", per chi non lo sapesse, è stato un riuscito esperimento di marketing: ad alcuni utenti di Xp che non volevano saperne di passare a Vista è stato proposto di testare una nuova versione di Windows - il cui nome in codice era appunto Mojave - con tante migliorie e novità, che in effetti il 90% dei tester ha apprezzato.
Solo alla fine è stato rivelato che Mojave in realtà non esiste, e chi era stato sottoposto all'esperimento in realtà aveva usato Windows Vista.
Dopo questo colpo di genio, però, Microsoft è tornata nel grigiore, che è culminato con l'aumento di prezzo per l'aggiornamento ma che ha radici lontante.
Il problema, infatti, è che la gente vuole usare Xp e non Vista. È su questo desiderio che a Redmond dovrebbero concentrarsi e fare in modo di capovolgerlo. Apple - dice Enderle - non avrebbe mai permesso che una cosa del genere succedesse.
"Apple non avrebbe concesso in alcun modo l'opzione di usare un sistema operativo vecchio. Anche perché probabilmente nessuno avrebbe voluto, il che spiega il problema attuale".
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