CC0 è lo strumento che permette di rinunciare a ogni diritto sulle opere prodotte.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-03-2009]
Dopo più di un anno di lavoro - se ne cominciò a parlare nel dicembre del 2007 - CCZero (o CC0) ha raggiunto la versione 1.0 ed è pronto a essere usato da chiunque.
CC0 è stato creato dalla Creative Commons non per avere una licenza in più, ma per dare vita a uno strumento che consenta agli autori di rinunciare a ogni diritto sui contenuti che producono (un waiver, un esonero); il suo motto è infatti "No Rights Reserved", ossia "Nessun diritto riservato".
Non si tratta di un doppione della Public Domain Dedication and Certification, che rende un'opera "di pubblico dominio": secondo i suoi creatori, CC0 è "più completo e robusto dal punto di vista legale", in quanto non specificamente legato alla legge statunitense, "universalmente applicabile, inteso per l'uso nel mondo intero da chiunque e in qualunque luogo".
Qualora in alcuni Stati non sia permesso rinunciare a tutti i diritti (qualcuno per esempio vieta la rinuncia ai diritti morali), l'autore concede comunque a chiunque la possibilità di usare il lavoro in qualunque modo, per sempre e senza condizioni.
A differenza delle licenze Creative Commons base, non sarà nemmeno necessario indicare la paternità delle opere riutilizzate.
Nonostante le rassicurazioni sulla validità pressoché mondiale di CC0 (pur con le eccezioni che lo ridurrebbero a una sorta di "pubblico dominio" in alcune giurisdizioni), è evidente come la base da cui è partito il lungo lavoro sia il diritto anglosassone. Sarà interessante vedere questo strumento alla prova anche da noi.
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