Segreto di Pulcinella

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Una statua di Pulcinella.

«Segreto di Pulcinella» è un idiomatismo della lingua italiana usato per indicare un segreto che non è più tale, qualcosa che ormai è diventato di pubblico dominio nonostante i tentativi di tenerlo nascosto da parte di chi lo detiene e, più in generale, la locuzione può anche essere usata per sottolineare un'ovvietà.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

L'origine specifica del modo di dire è incerta, anche se nasce dal mondo della commedia dell'arte per il suo riferimento al personaggio di Pulcinella, che è rappresentato dotato di una forte ironia e dell'abitudine a prendersi gioco dei potenti e a svelare i retroscena delle situazioni scottanti a lui confidate e che egli, più o meno ingenuamente, rivela in gran segreto.[1] La commedia dell'arte era costruita sulla riproposizione di situazioni e personaggi codificati che permettevano agli attori di improvvisare all'interno di riferimenti narrativi ben definiti e riconoscibili per il pubblico. Gli attori impersonavano tipi fissi e mettevano in scena una serie di azioni codificate, che seguivano un canovaccio prefissato[2]. Quello del "segreto di Pulcinella" è uno di questi canovacci[3]. In esso un qualche personaggio rivela un segreto a Pulcinella, con la richiesta di giurare che mai quel segreto sarà rivelato ad altri. Pulcinella giura e, naturalmente, corre a rivelarlo a qualcun altro. La situazione si ripete, via via con tutti i personaggi cosicché, alla fine, tutti coloro che sono sulla scena (e ovviamente anche gli spettatori) conoscono il segreto ma tutti fingono di non conoscerlo. Questa situazione è sfruttata per creare una serie di comici equivoci[4]. Lo psicoanalista Emilio Mordini[5] ha suggerito che la struttura del segreto di Pulcinella fornisca un interessante modello interpretativo del segreto nel mondo di Internet, dove ogni informazione è nei fatti pubblica anche quando si finge che sia riservata o segreta.

Linguistica[modifica | modifica wikitesto]

Spesso, come nei modi di dire, la locuzione viene associata a una figura retorica, o comunque contraddice il principio di composizionalità tipico della lingua. John Saeed lo cita come un esempio di parole che, collocate insieme, si sono fissate a lungo termine in un'espressione fossilizzata.[6]

Esempi di utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

L'espressione viene usata sia con l'articolo determinativo sia con quello indeterminativo, mantenendo in entrambi i casi lo stesso significato. Esempi dell'uso della locuzione:

«Mario non ha detto a nessuno della sua relazione con Elena, ma è un segreto di Pulcinella.»

«Luigi ha bigiato la scuola per tre giorni di fila, ma ormai è un segreto di Pulcinella!»

«Tutti gli studenti copiano da Wikipedia per i compiti: è il segreto di Pulcinella!»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pulcinella, su dizionari.corriere.it. URL consultato il 19 agosto 2016.
  2. ^ Roberto Tessari, La commedia dell'arte nel Seicento. 'Industria' e 'arte giocosa' della civiltà barocca., Firenze, Olschki Ed., 1969.
  3. ^ A. M. Testaverde, A. Evangelista, I canovacci della Commedia dell'Arte, Torino, Einaudi, 2007.
  4. ^ John Rudlin, Commedia dell'arte. An Actor's Handbook, London and New York, Routledge, 1994.
  5. ^ Emilio Mordini, Pulcinella Secrets, su Wiley Online Library. URL consultato l'8 ottobre 2018.
  6. ^ Saeed, John I., Semantics, 2ª ed., Oxford: Blackwell, 2003, p. 60.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]