Contenuti testuali: Parma e l’Emilia Romagna

Il nostro giro d’Italia sul portale continua. Questa volta è Damiano a guidarci nella sua Parma.

Dopo aver letto le perle segnalate su questo blog su Lombardia, Toscana e Liguria, sono andato a controllare prima la mia Parma, e quindi l’Emilia-Romagna…

Parma

Sorge nella pianura Padana, in Emilia Romagna, sulle rive del fiume omonimo che divide in due la città

Ok, intanto è un torrente, non un fiume…

La primavera e l’autunno sono sicuramente le stagioni migliori. L’estate in città è molto calda, ma la mattina e il tardo pomeriggio offrono scorci diversi e piacevoli : la città è meno frequentata, quindi più vivibile.

Ora, ditemi: quante città dell’Italia non sono calde d’estate, fresche in primavera, e forse un po’ più percorribili la mattina e il tardo pomeriggio? (E comunque, provino a girare dopo le 17, ovvero nel tardo pomeriggio, e si scontreranno con gli strani parmigiani che osano uscire dall’ufficio quando Italia.it li vorrebbe al lavoro…). E sembra sia strano che una città calda sia vivibile di mattina… per quali oscuri motivi?

La grande quantità di reperti archeologici venuti alla luce nell’area di Parma ne testimonia le origini antiche. Lo raccontano anche i frequenti cambiamenti del nome della città, che seguivano il succedersi delle dominazioni.

Ok, a questa sono scoppiato veramente a ridere. A parte l’ovvietà dei reperti… Ma il nome, cavoli! Parma deriva da parmula, uno scudo romano, ed è il nome della colonia di Augusto da ben prima della nascita di Nostro Signore… Non riesco a vedere quali nomi avremmo cambiato nei secoli.

Salto errori di battitura (il famoso Benedtto Antelami…), e orrori logici (“Nel sedicesimo secolo, periodo in cui Parma fu capitale del Ducato dei Farnese“. Perché, si chiamava “ducato dei farnese”? A me risulta sia stata per secoli capitale del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, con e senza Farnese…).
Ma sembra che per italia.it siamo ancora cittadini di differenti ducati e regni…
Infatti,

Alcuni dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza partecipano alla manifestazione “Un castello per dormire, un castello per mangiare”

Non “della provincia”, o “della zona”. No, del Ducato! E pace all’anima di Garibaldi…

Il teatro Farnese è il gioiello nascosto più sorprendente della Pilotta: in legno, con arcate, colonne e gradinate.

Apperò, sorprendente! Non credevo dovvessero sedersi, all’epoca…

Qualche incertezza ha colto nel parlare di gastronomia parmigiana. “Le paste ripiene, ad esempio, i tortelli, o le carni, servite fritte, impanate, ripiene.” Ecco, siamo a Parma o a Milano? Qui di fritto c’è solo la torta fritta (crescentina, a Bologna, o gnocco fritto, in altri luoghi), che viene riempita di salume… ma da qui a friggere del pollo o del maiale, ne passa!

Ma anche la regione viene vituperata con tristezza…

Iniziamo.

Regione dell’Italia centro-settentrionale bagnata dal mar Adriatico.

Ok, quindi uguale a Veneto e Marche. Certo che così ci si arriva senza tentennamenti!

Piazza Prampolini, 1 – Reggio Emilia. Un indirizzo che a molti non dirà nulla, ma che in realtà conserva un colorato lembo della nostra Penisola. È qui, difatti, che si trova il Museo del Tricolore

Un lembo della nostra Penisola? Ovvero? Un lembo di una penisola è un buon pezzo di terra… che so, la Calabria! Ma questo povero tricolore arriva anche ad una strana nascita…

vessillo nato proprio a Reggio Emilia, il 7 gennaio 1797 […] Una nascita abbastanza lunga

Lunga, o avvenuta il 7/01? eh, saperlo…

Nella sezione “Da vedere” ci si aspetta di vedere elogiate le particolaritàdella regione, le bellezze secolari…
e invece…

Girare l’Italia, stando fermi nello stesso posto: a Viserba di Rimini, nel cuore della Riviera Adriatica, è possibile ritrovarsi da una parte all’altra dello stivale in una manciata di minuti. Merito dell’Italia in miniatura, che ospita ben 273 riproduzioni in scala dei principali monumenti della penisola e d’Europa.

Della serie: nulla di bello, vi conviene guardare cosa c’è altrove, in miniatura! (niente contro Italia in Miniatura, dove passare un bel pomeriggio…). Non riesco invece a capire quanti turisti si rechino in Italia per fare sforzi podistici quali quelli indicati dal portalone:

Ferrara, altra città d’arte, si può girare tranquillamente in bicicletta, magari, prevedendo una sosta al castello Estense, prima di dirigersi verso Modena con due obiettivi precisi: Cattedrale e Ghirlandina (campanile).

Un centinaio di chilometri, “tranquillamente”!

La tristezza invece prevale nella sezione sull’antica ospitalità emiliana:

Ospitali, puliti e con prezzi abbordabili. Questo l’identikit degli ostelli emiliani: luoghi sempre più ambiti tra i turisti più giovani, non solo italiani. Una scelta ponderata, ma non per questo priva di qualità e gusto, che negli ultimi tempi vede avvicinarsi anche interi nuclei familiari che cercano soggiorni doc, ma a basso prezzo.

Puliti, con prezzi abbordabili, a basso prezzo… In pratica, una regione di pensioni a mezza stella! Ma non temete: si tratta di “una scelta ponderata, ma non per questo priva di qualità e gusto”! Perché sì, i gèni del portalone temono che pensando troppo voi giungiate a scelte pessime, di qualità infima…

Ultima perla, dalla pagina su Parma:

Ma Parma ha continuato lungo questa strada di cultura ed abbellimento urbanistico fino ai giorni nostri: nel ventesimo secolo è il genio dei due famosi architetti Renzo Piano e Mario Botta a donare alla città edifici ed opere urbanistiche di elevatissimo pregio

Nulla contro Piano (ma il suo auditorium, non nominato, è comunque posteriore al 2000, quindi del secolo XXI…), ma Botta a Parma è venuto a fare… un prato!

6 comments so far

  1. Marco on

    Correzioni effettuate,
    grazie!

    M

  2. Vittorio on

    Da amante della buona tavola, una precisazione.
    La torta fritto o lo gnocco fritto, se siamo a Parma nel primo caso, a Reggio Emilia nel secondo, è costituito da un rettangolo di pasta che viene fritto nell’olio (strutto una volta) e viene mangiato con salumi vari, ma non viene riempito perchè lo spessore non lo permetterebbe.
    Ottimo anche con la marmellata.
    La crescentina (termine usato nel modenese soprattutto nell’Appennino dove ha avuto origine) o tigella (nel reggiano) è un disco di pasta cotto usando delle formelle che una volta erano di terracotta sostituita poi dalla ghisa; messe sul fuoco si cuoceva la pasta. Una volta cotte si possono farcire, tagliandole a metà, con salumi vari o con il pesto a base di lardo, rosmarino e aglio. Per i golosi anche con nutella. Ora esistono tigelliere elettriche che sfornano 30 – 40 tigelle per ogni sfornata.
    Buon appetito.

  3. Francesca on

    Mamma mia, mamma mia! Da parmigiana (anche se adesso non ci vivo più) un pochino di mal distomaco viene, a vedere come è trattata la città…bih! che ignoranza!

  4. […] di San Cataldo Posted Marzo 5, 2007 Dopo Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Trentino Alto Adige e le Marche, continuiamo il nostro giro d’Italia sul portale […]

  5. […] Lombardia Friuli Venezia Giulia Emilia-Romagna Liguria Trentino Alto Adige il terribilerrimo e oscuro mistero di S. Cataldo Piemonte Sardegna […]

  6. […] anche ironiche anche se a pensarci bene, c’è ben poco da ridere, delle regioni Liguria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giuliae Lombardia, Toscana, Trentino Alto Adige. Ho deciso di dare uno sguardo […]


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