Il Ceo Otellini mostra il primo wafer di silicio con tecnologia a 22 nm e annuncia il ricorso in appello contro l'Unione Europea.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-09-2009]
"Alla Intel, la legge di Moore è ancora valida e in pieno sviluppo": secondo Paul Otellini è ancora possibile rispettare quanto dichiarato a suo tempo dal cofondatore di Intel, ossia raddoppiare le prestazioni dei processori e il relativo numero di transistor ogni 18 mesi.
La dimostrazione dell'ottimismo di Otellini sta nella tecnologia a 22 nanometri: il Ceo d'Intel ha mostrato il primo wafer di silicio costruito con questo processo produttivo durante il primo giorno dell'Intel Developer Forum 2009.
I processori in produzione ora, alla fine del 2009, sono costruiti con tecnologia a 32 nanometri (nome in codice Westmere) e usano la stessa architettura dei Nehalem: saranno probabilmente in vendita a partire dall'inizio dell'anno prossimo.
Così nel 2010 Intel utilizzerà ancora il processo attuale, a 32 nanometri, spingendo nella prima parte dell'anno per la diffusione dei Westmere e introducendo nella seconda parte la nuova architettura Sandybridge, che sarà ancora a 32 nanometri.
Sandybridge integrerà un core grafico di sesta generazione e istruzioni AVX per il software in virgola mobile, multimediale e a elaborazione intensiva.
Solo l'anno successivo appariranno i primi processori a 22 nanometri, ancora basati sull'architettura di Sandybridge che verrà sostituita, con ogni probabilità, nel 2012.
Per il 2013 Intel già prevede il passaggio ai 15 nanometri e un'ulteriore discesa nel 2015, quando ci si scontrerà con i limiti fisici del silicio: Intel sta studiando soluzioni basate su gallio, indio, tallio, arsenico e antimonio.
L'amministratore delegato di Intel ha anche espresso - al di fuori dell'Idf - le proprie considerazioni circa le motivazioni pubblicate dall'Unione Europea per giustificare la multa inflitta alla società.
"Non vedo l'ora di poter raccontare la nostra versione della storia in pubblico" ha dichiarato Otellini alla Bbc sostenendo l'innocenza dell'azienda per cui lavora e lamentandosi di non poter fornire la propria verità.
Al momento Intel non può, per ordine del tribunale, produrre prove a proprio favore; secono Otellini esistono però dei documenti che la scagionerebbero da tutte le accuse, e che saranno utilizzati nell'appello.
La lunga vicenda sembra dunque lontana dalla conclusione: per il ricorso occorreranno almeno due anni, durante i quali Intel lavorerà per convincere la Commissione; nel frattempo non dovrà pagare la multa.
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