L'imminente guerra contro il computer generico: lezione magistrale di Cory Doctorow.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-02-2012]
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Cory Doctorow spiega perché i computer generici spariranno
Così i nostri legislatori vanno ad approvare allegramente queste leggi, che diventano parte della realtà del nostro mondo tecnologico. All'improvviso ci sono numeri che non possiamo più scrivere su Internet, programmi che non possiamo più pubblicare e per far sparire materiale legittimo da Internet basta dire "Quella roba viola il copyright". Questo non raggiunge le finalità della legge: non impedisce alla gente di violare il copyright. Ma somiglia superficialmente all'imposizione del rispetto del copyright: soddisfa il sillogismo di sicurezza "bisogna fare qualcosa, sto facendo qualcosa, qualcosa è stato fatto". E così eventuali fallimenti che si verificano possono essere addebitati al fatto che la legge non si spinge abbastanza in là e non a suoi difetti di fondo.
Questo tipo di analogia superficiale ma divergenza di fondo si verifica in altri contesti tecnici. Un mio amico, che è stato un alto dirigente di una ditta di beni di consumo confezionati, mi ha raccontato che una volta quelli del marketing dissero ai tecnici che avevano una grande idea per i detersivi. Da quel momento avrebbero fatto detersivi che rendevano i capi più nuovi ad ogni lavaggio! Dopo che i tecnici avevano tentato invano di spiegare il concetto di "entropia" al marketing [risate] arrivarono a un'altra soluzione... "soluzione"... Svilupparono un detersivo con degli enzimi che aggredivano le fibre sfilacciate, quelle rotte che fanno sembrare vecchio un capo, così che ad ogni lavaggio il capo sarebbe sembrato più nuovo. Ma questo avveniva perché il detersivo digeriva letteralmente gli indumenti. Usarlo faceva sciogliere i capi dentro la lavatrice. Questo era l'opposto di far sembrare il capo più nuovo: il detersivo invecchiava artificialmente i capi a ogni lavaggio. Come utente, più si applicava la "soluzione" al capo di abbigliamento, più diventavano drastici i rimedi per mantenerlo apparentemente nuovo, tanto che alla fine bisognava comperare un vestito nuovo perché quello vecchio si era disfatto.
Quindi oggi abbiamo persone del marketing che dicono "Non abbiamo bisogno di computer, ma di... elettrodomestici. Fatemi un computer che non esegua ogni programma ma solamente un programma che faccia questo lavoro specifico, come lo streaming audio, il routing di pacchetti, o esegua i giochi della Xbox e assicuratevi che non esegua programmi che io non ho autorizzato e che potrebbero ridurre i nostri profitti."
In maniera superficiale, questa sembra un'idea ragionevole: un programma che esegue un compito specifico; dopotutto possiamo mettere un motore elettrico in un frullatore e possiamo installare un motore in una lavapiatti senza preoccuparci se sia possibile eseguire un programma di lavaggio stoviglie in un frullatore. Ma non è quello che succede quando trasformiamo un computer in un "elettrodomestico". Non facciamo un computer che esegue solamente la app "elettrodomestico", ma fabbrichiamo un computer in grado di eseguire ogni tipo di programma e che usa una combinazione di rootkit, spyware e firme digitali per impedire all'utente di sapere quali processi girano, per impedire l'installazione di software e bloccare i processi che non desidera vengano eseguiti.
In altre parole, un elettrodomestico non è un computer a cui è stato tolto tutto, ma un computer perfettamente funzionante con spyware preinstallato dal fornitore [applausi fragorosi]. Grazie.
Perché non sappiamo come costruire un computer multifunzione in grado di eseguire ogni programma che possiamo compilare tranne alcuni programmi che non ci piacciono o che proibiamo per legge o che ci fanno perdere soldi. La migliore approssimazione che abbiamo è un computer con spyware: un computer in cui qualcuno, da remoto, imposta delle regole senza che il proprietario del computer se ne accorga e senza che acconsenta.
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Ed ecco che la gestione dei diritti digitali converge sempre verso il malware. C'è stato, ovviamente, quell'incidente famoso, una sorta di regalo alle persone che hanno formulato questa ipotesi, quando la Sony collocò degli installer di rootkit nascosti in 6 milioni di CD audio, che eseguirono segretamente un programma che monitorava i tentativi di leggere tracce audio dai CD e li bloccava; questo programma si nascondeva e induceva il kernel a mentire in merito ai processi in esecuzione e in merito ai file presenti sul disco.
Ma questo non è l'unico esempio. Di recente Nintendo ha rilasciato il 3DS, che aggiorna in maniera opportunistica il firmware ed esegue un controllo di integrità per assicurarsi che il vecchio firmware non sia stato modificato; se vengono rilevate modifiche non autorizzate, l'aggiornamento rende inservibile il dispositivo. Diventa un fermaporta.
Attivisti dei diritti umani hanno diramato allarmi in merito a U-EFI, il nuovo bootloader dei PC, che limita il computer in modo che possa caricare solamente sistemi operativi firmati digitalmente, evidenziando il fatto che i governi repressivi probabilmente non concederanno firme digitali ai sistemi operativi a meno che possano eseguire operazioni nascoste di sorveglianza.
Sul versante della rete, i tentativi di creare una rete che non possa essere utilizzata per violare il copyright portano sempre alle misure di sorveglianza tipiche dei governi repressivi. SOPA, la legge americana Stop Online Piracy Act, impedisce l'utilizzo di tool come DNSSec perché possono essere utilizzati per aggirare i blocchi dei DNS. E vieta anche tool come Tor perché possono essere utilizzati per aggirare le misure di blocco degli IP. Tant'è vero che i fautori di SOPA, la Motion Picture Association of America, hanno diramato un memorandum in cui citano una ricerca secondo la quale SOPA probabilmente funzionerà, perché usa le stesse misure usate in Siria, Cina e Uzbekistan. La loro tesi è che se queste misure funzionano in quegli stati, funzioneranno anche in America! [risate e applausi]
Non applaudite me, applaudite la MPAA! Ora, può sembrare che SOPA sia la mossa finale di una lunga lotta sul copyright e su Internet e può sembrare che se riusciamo a sconfiggere SOPA saremo sulla buona strada per assicurare la libertà dei PC e delle reti. Ma, come ho detto all'inizio di questo discorso, non si tratta di copyright, perché le guerre per il copyright sono solamente la versione 0.9 beta della lunga guerra contro il calcolo che è imminente. L'industria dell'intrattenimento è solamente il primo belligerante di questo conflitto venturo, che occuperà tutto il secolo.
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Cory Doctorow, la traduzione riveduta (6)
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