Telecom Italia ha sempre diviso Bersani, che favorì l'OPA di Colaninno, e Grillo, implacabile accusatore di Agnes e Tronchetti Provera.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-05-2012]
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Travaglio critica D'Alema per Telecom Italia
Pier Luigi Bersani e Beppe Grillo in questi giorni se le stanno cantando di santa ragione: d'altra parte non potrebbe essere diversamente, essendo i due così differenti come dimostra, per esempio, il caso Telecom Italia.
Da sempre Beppe Grillo è una "bestia nera" per Telecom: già negli anni '90 andava a "far casino" alle assemblee degli azionisti accusando Biagio Agnes di buttare via i soldi nella fibra ottica (oggi non lo farebbe più, visto che nel programma del Movimento 5 Stelle c'è la cablatura integrale del Paese).
Né bisogna poi dimenticare la lotta contro le bollette pazze degli 899 o lo scontro totale e frontale con Marco Tronchetti Provera, motivato dalle critiche sulla gestione del personale e dal caso Tavaroli di spionaggio telefonico su commissione.
Non così il PD e i suoi leader: Piero Fassino in TV a Porta a Porta disse, a proposito sempre del caso Tavaroli, «Non me lo vedo Tronchetti Provera a fare certe cose», sebbene oggi la stessa Telecom Italia abbia iniziato un'azione di responsabilità contro i maggiori collaboratori di Tronchetti Provera (Grillo lo chiamava «il Tronchetto dell'infelicità»), Carlo Buora e Renato Ruggiero.
Ma è soprattutto l'OPA su Telecom a distinguere i duellanti: 30 miliardi di euro costò l'operazione che portò Roberto Colaninno a prendere possesso dell'azienda, generando un debito che tuttora le tarpa le ali e che non è mai stato pagato.
Grillo a suo tempo fece le pulci all'operazione così come le fece, molto prima dei giudici, a Calisto Tanzi per Parmalat.
Bersani, invece, al tempo dell'OPA di Colaninno era ministro dell'Industria e si fece in quattro perché l'operazione non subisse intralci di carattere burocratico o politico; e non bisogna dimenticare che allora lo Stato manteneva una quota importante di Telecom.
Fino al termine dell'operazione, al mattino presto (verso le 7.30) era possibile vedere Colaninno che si incontrava con Bersani presso la sede del ministero in un briefing importante per mettere a punto l'OPA.
Ne nacque un'importante amicizia personale, che poi portò Bersani a essere ospite d'onore alle nozze di Matteo Colaninno, figlio di Roberto, oggi deputato del PD in quota alla corrente bersaniana.
Siamo insomma di fronte a due modi diversi di intendere la politica, l'economia e i rapporti tra questi, due modi che oggi sono entrati completamente in collisione.
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