La MPAA non si oppone, ma a una condizione: i file caricati illegalmente devono restare inaccessibili.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-06-2012]
La richiesta di riavere i propri file - avanzata lo scorso mese da un utente di Megaupload - sembra aver prodotto qualche risultato.
La MPAA, l'associazione americana dei produttori cinematografici, ha infatti risposto in termini che a una prima lettura sembrano incredibilmente ragionevoli.
«I membri della MPAA capiscono gli utenti legittimi che si possono essere affidati a Megaupload per conservare i propri dati legittimamente acquisiti o creati» scrivono i legali dell'associazione, lasciando intendere di non essere contrari, in linea di principio, a un accesso ai dati da parte dei proprietari.
Nelle righe che seguono, tuttavia, la faccenda si fa meno simpatica: la MPAA fa presente che qualora il tribunale decida che è giunto il momento di restituire i file «è essenziale che il meccanismo includa una procedura che assicuri che ogni materiale cui gli utenti accederanno, copieranno o scaricheranno non siano file che sono stati caricati illegalmente».
Quella che sembra una normale richiesta si trasforma dunque in una difficoltà tecnica veramente difficile da superare, e che lascia pensare che forse la MPAA si sia mostrata in primo luogo accogliente proprio perché sapeva che la limitazione successiva avrebbe bloccato ogni accesso.
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Inoltre, l'associazione pretende che nessuno legato ai diriguteenti di Megaupload abbia accesso ai server: si è sempre infatti detta preoccupata che ciò possa servire per rilanciare Megaupload in un luogo irraggiungibile dalla giustizia statunitense.
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