La polizia spegne i server di Demonoid. Indagini dall'Ucraina al Messico.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-08-2012]
Prima l'attacco DDoS, poi il raid delle autorità ucraine presso il datacenter che ospita i server: così Demonoid, uno dei maggiori tracker BitTorrent, ha cessato di operare.
La faccenda si è sviluppata nelle ultime settimane: ColoCall, l'hosting provider che manteneva i server dei Demonoid, ha staccato la spina alle macchine in seguito all'intervento della polizia.
Fino a poco tempo fa pareva che Demonoid non contravvenisse alla legge del Paese che lo ospitava: gli amministratori erano attenti a bloccare gli indirizzi IP ucraini, e sembrava che questo modus vivendi fosse soddisfacente.
A sentire ColoCall, invece, da tempo giungevano lamentele circa l'attività del sito, tutte riportate diligentemente a Demonoid con l'avvertenza che, continuando su questa strada, si sarebbe potuti arrivare a un blocco del servizio (o, come è successo, a un intervento della polizia).
La sospensione dell'attività di Demonoid sarebbe quindi soltanto l'esito di un processo in gestazione da mesi, eppure una fonte del Ministero dell'Interno ucraino avrebbe rivelato a TorrentFreak che la tempistica con cui il raid è avvenuto è tutt'altro che casuale.
Secondo la fonte, infatti, le autorità ucraine sarebbero intervenute nell'intento di fare una sorta di regalo agli USA, dove il vice primo ministro Valerij Khoroshkovskij sta conducendo una visita il cui argomento principale è - guarda caso - la lotta alle violazioni del copyright.
I guai non finiscono però qui: il Messico ha infatti aperto un'indagine sugli amministratori di Demonoid, con l'accusa di violazione del diritto d'autore.
Il sito era già stato bloccato nel Paese americano nell'ottobre del 2011, dopo che la polizia aveva condotto un raid nella casa di un appartenente allo staff di Demonoid nella città di Monterrey, raid che aveva condotto a un arresto.
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