Soltanto il 17% delle aree rurali è connesso. Il mancato sviluppo dell'Agenda digitale ci costa 35 miliardi di euro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-10-2013]
È piuttosto desolante il panorama che emerge dalla tavola rotonda Senza rete non si fa rete, organizzata ieri dalle associazioni CIA, AGIA e Cittadinan- zattiva.
Scopo dell'evento era fare il punto sulla situazione della banda larga in Italia, operazione che ha portato a rilevare gli enormi ritardi con i quali si sta dando attuazione alla cosiddetta Agenda digitale.
Sebbene infatti la banda larga continui nel complesso a diffondersi, analizzando meglio i dati si scopre come in questo ambito stia aumentando il divario tra il Nord e il Sud del Paese, e anche quello tra aree urbane e aree rurali.
Se infatti nelle città l'89% della popolazione ha accesso a una connessione stabile e veloce, nelle campagna tale percentuale precipita sino al 17%.
Tutto ciò si riflette negativamente sulla possibilità di adoperare la Rete da parte delle aziende agricole, e in particolare quelle del Sud: in questo settore le aziende informatizzate sono 61.000 (il 3,8% del totale), ma con grandi differenze a seconda della latitudine.
|
Al Nord-Ovest, il 10,8% delle aziende agricole è informatizzato; al Nord-Est, si arriva all'8,1%. Nelle Isole e nel Sud si scende rispettivamente al 2% e all'1,3%.
Tali percentuali rappresentano una mancata opportunità per l'economia italiana: le tre associazioni calcolano che lo sviluppo della banda larga potrebbe «liberare risorse per 35 miliardi di euro».
«Di fatto» - scrive l'AGIA - «oggi la burocrazia fa perdere al sistema Italia qualcosa come 31 miliardi di euro. Quasi 4.500 euro a cittadino. Soltanto all'agricoltura costa oltre 4 miliardi l'anno, di cui più di un miliardo addebitabile ai ritardi, ai disservizi e alle inefficienze della Pubblica amministrazione».
Colmando il digital divide, insomma, si potrebbe fare un balzo in avanti all'economia del nostro Paese, se è vero come dicono le stime che «ogni euro di investimento nel settore ICT genera un incremento sul PIL nazionale pari a 1,45 euro».
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
mda