L'India punta al Pianeta Rosso con una missione a basso costo ma che ha già scatenato molte polemiche.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-11-2013]
Con buona pace dei tagli al budget che la NASA deve subire, l'India si è appena unita alla corsa verso il Pianeta Rosso che sempre più partecipanti sta raccogliendo.
Dal Centro Spaziale Satish Dhawan partirà infatti domani un Mars Orbiter completamente realizzato in India, in una missione senza equipaggio che servirà da "prova generale" per le missioni successive.
L'arrivo nell'orbita marziana è previsto per il 24 settembre 2014, ma le difficoltà che la sonda dovrà affrontare sono ancora parecchie.
«Ogni missione presenta un rischio di fallimento. Siamo tutti ottimisti, ma allo stesso tempo stiamo pregando affinché la missione porti a termine i propri obiettivi. Considerato che ci sono state diverse missioni su Marte ma che poche hanno effettivamente avuto un buon esito, dobbiamo stare attenti» ha spiegato Mylswamy Annadurai, del Centro Spaziale.
A complicare la situazione, non dal punto di vista tecnico ma da quello delle polemiche, c'è il costo della missione: 4,5 miliardi di rupie, 54 milioni di euro.
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Le condizioni di povertà in cui vive buona parte della popolazione vengono poste a confronto con l'ingente spesa che la missione, in quest'ottica ritenuta inutile, ha richiesto.
La risposta è che i soldi investiti nelle missioni spaziali permettono di sviluppare tecnologie che poi trovano applicazione anche nella vita quotidiana: basti pensare che le infrastrutture di comunicazione trovano le loro origini proprio nei programmi spaziali.
Inoltre, rispetto alle missioni organizzate da altri Stati quella indiana si può davvero definire "low cost": la cifra è infatti decisamente bassa rispetto ai numeri cui chi si occupa di spazio è abituato.
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