I dirigenti che negavano cercavano solo di salvare la faccia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-03-2014]
La NSA non è più disposta a fare la parte del cattivo mentre le grandi aziende che operano nel web si ritagliano su misura la parte di povere vittime innocenti.
Durante un'audizione presso la Privacy and Civil Liberties Oversight Board Rajesh De, della NSA, ha candidamente affermato che le aziende sapevano tutto.
Sapevano che l'Agenzia raccoglieva i dati e sapevano che esisteva un sistema per analizzarli; con ogni probabilità non sapevano che tale sistema era chiamato PRISM, poiché quello «era un termine usato internamente al governo, che è diventato pubblico a causa delle fughe di notizie».
Al di là dei nomi, però, Facebook, Google, Microsoft, Yahoo e tutti gli altri non solo sapevano, ma cooperavano. Né potevano fare altrimenti perché la loro cooperazione era stata ottenuta tramite ordini del tribunale.
Il fatto che dopo lo scoppio del datagate tutti i dirigenti si siano affrettati a dichiarare la propria estraneità e ignoranza rispetto alle azioni dell'amministrazione americana va letto per quello che è: un tentativo di salvare la faccia.
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In quest'ottica rientra anche la recente dichiarazione di Mark Zuckerberg, il quale ha affermato di aver protestato personalmente con il presidente Obama per tutta la vicenda della NSA.
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