Pedofilia o isterismo?

Virus contro i siti pedofili? Ma per favore. Quando c'è di mezzo Internet, politici e opinionisti fanno a gara a dire la stupidaggine più grossa. Si vede che essere incompetenti è una virtù, nel loro mondo lunare.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-10-2000]

Per non fare la stessa fine, mi sono consultato con chi ne sa più di me di Internet: ecco cosa si può davvero fare contro la pedofilia in Rete e cosa invece bisogna evitare, affinché la cura non sia peggiore della malattia. Parto dagli aspetti tecnici; quelli morali li affronto dopo.

Tanto per cominciare, i virus non hanno alcun effetto sui siti Internet (pedofili o meno). Proporre di usarli è semplicemente stupido.

Anche i sedicenti, dilettantistici hacker buoni che propongono agli utenti di installare appositi programmi che danneggino i siti colpevoli non sanno quello che fanno (e anzi pretendono di scrivere in inglese senza saperlo, come noterete se visitate il loro sito): gli strumenti proposti sono facilmente neutralizzabili, ma cosa più importante, gli attacchi informatici sono reati puniti con la reclusione dalla legge italiana e chi li propone si macchia di apologia di reato. Anche se il sito da attaccare ospita materiale pedofilo, la legge è uguale per tutti.

In altre parole, non partecipate a questo genere di iniziative da Far West. E non pensate di potervi prendere parte trincerandovi dietro l'anonimato della Rete: è facile rintracciarvi. Una denuncia da parte del sito attaccato, e finite dritti in galera (da sei mesi a cinque anni, mi dicono).

La cosa ironica è che in tutta questa caciara nessun ha detto che gli strumenti tecnici leciti per boicottare i siti pedofili, se proprio dobbiamo farlo, ci sono, e li abbiamo in casa tutti: infatti basta usare un browser, come Netscape o Internet Explorer, secondo la semplice e collaudatissima tecnica del netstrike, che consiste nel coordinare un gran numero di utenti in modo che visitino ripetutamente e simultaneamente il sito bersaglio. Tutto qui.

Il browser va impostato opportunamente (cache a zero), magari disattivando la visualizzazione delle immagini per evitare di trovarsi immondizia sotto gli occhi; poi gli si chiede di ricaricare ripetutamente la stessa pagina. Questo semplice espediente, eseguito da tante persone insieme, sovraccarica il sito, che diventa inaccessibile. Se sapete usare un "succhiasiti" come ad esempio WebWhacker, otterrete un effetto potenziato.

Il vantaggio fondamentale di un Netstrike rispetto alle altre forme di protesta è che per il sito bersaglio non c'è assolutamente alcun modo di distinguere i manifestanti dagli utenti effettivi. E' una tecnica legale, anzi legalissima: in fin dei conti, chi partecipa a un netstrike sta semplicemente cercando di visitare il sito.

Questi gli aspetti tecnici. Adesso vi rifilo il pistolotto etico. Anzi, sono appunti sparsi, da usare come spunti se volete discutere di queste cose.

Prima di tutto una cosa: se credete nella libertà di parola, chiedetevi se è giusto tentare di oscurare un sito Internet. Anche se è imbarazzante vedere come viene utilizzata talvolta questa libertà, rimane il fatto che poter dire quello che si pensa, anche quando gli altri non la pensano come noi e anche quando diciamo cose sgradite, volgari, violente, razziste e offensive, è uno dei diritti fondamentali. Se cominciamo a fare eccezioni per i siti pedofili, poi passeremo a quelli razzisti e ai negatori dell'olocausto. Ma se il passo successivo fosse oscurare i siti politici? Quelli dedicati all'omosessualità? Alla contraccezione? Chi decide che cosa possiamo vedere e che cosa non possiamo vedere? Non siamo forse adulti, con il diritto di decidere da soli se vogliamo leggere o vedere una cosa o meno?

In altre parole, qui c'è in ballo ben più dell'arresto di qualche pervertito. C'è in ballo la libertà.

Seconda cosa: il guaio del nestrike è che richiede che si divulghino gli indirizzi dei siti pedofili, ma questo, con il clima attuale di caccia alle streghe, si ha paura di farlo. Gli alti papaveri e i censori pensano evidentemente che siamo tutti immaturi e pervertiti e che se li divulgassero correremmo a visitarli subito. Grazie, bell'esempio di democrazia.

Terzo: perché prendersela con Internet? I testi che hanno causato la denuncia contro il sito di Roma "reo" di averli pubblicati in Rete, sono tratti da un libro che è disponibile in libreria. Allora perché non si sequestra anche il libro, già che ci siamo?

Forse non ci rendiamo conto di come sia folle questa storia della pedofilia in Internet. Sta diventando una psicosi. Circa quindici anni fa, la rivista Ciak (non sto parlando di Le Ore, ma di una rispettabilissima rivista per tutta la famiglia) pubblicò un servizio fotografico su Brooke Shields, all'epoca bambina, ritratta in un nudo molto esplicito. Nessuno si scandalizzò.

Ricordo l'episodio perché qualche mese fa stavo riordinando i miei archivi e ho spulciato quel vecchio numero di Ciak. Quando ho visto le foto, di cui assolutamente non ricordavo l'esistenza, mi sono domandato una cosa. E se qualcuno trovasse questa roba in casa mia, finirei in galera? Don Fortunato di Noto mi additerebbe come un pedofilo? La mia carriera, la mia vita sarebbero rovinate. E' questo che vogliamo?

[ho buttato via il Ciak]

Non discuto che la pedofilia esista e sia una piaga terribile: quello che critico è l'attenzione spropositata dedicata alla pedofilia in Rete, che è comunque un piccolissima parte del fenomeno. In "Internet per tutti" ho già citato i dati Censis secondo i quali il 98% (novantotto) dei casi di abusi avviene all'interno della famiglia o della sfera dei conoscenti della vittima.

Concentrare tanta attenzione sulla pedofilia in Rete ha senso tanto quanto mandare un plotone di carabinieri in tenuta antisommossa al ricevimento per la regina Elisabetta, nel caso che qualcuno rubi le posate. Altrove, signori, ci sono crimini ben più frequenti. Pattugliate le strade, non le via digitali di Internet.

Altra considerazione: con questo clima da caccia alle streghe, stiamo arrivando al punto che non si può parlare di sesso e di bambini. Qualunque genitore che abbia allevato i propri figli senza tenere quattro fette di salame sugli occhi sa benissimo che i bambini hanno una propria sessualità, che è inutile negare e che è un argomento perfettamente legittimo di discussione medica (e lo so benissimo perché sono anch'io un genitore). Il materiale che viene censurato in questi giorni è tratto da una pubblicazione medica.

Vogliamo davvero arrivare a proibire ai medici di scrivere seriamente di sesso? Ci rendiamo conto della pazzia?

Lo so che siamo in clima pre-elettorale (ma in Italia si è sempre in clima pre-elettorale), ma lo dico lo stesso: la reazione automatica dei politici (censurare, oscurare) la dice lunga di quali siano i loro veri pensieri in fatto di libertà di opinione. Tenetelo presente quando andate a votare.

Un'altra cosa tragicamente ironica di tutta questa faccenda è che soltanto un pedofilo imbecille usa Internet. Tutto quello che viene fatto in Rete è sorvegliabile e viene registrato automaticamente per legge dai fornitori d'accesso. E non venite a raccontarmi dei siti che anonimizzano gli accessi: un esperto riesce a dis-anonimizzare qualsiasi cosa. In altre parole, Internet è un'ottima esca per catturare pedofili. Il pedofilo (parlo al maschile, ma esistono anche donne pedofile) crede di essere al sicuro in Rete e osa più di quanto oserebbe fuori da Internet. Col risultato che si fa beccare. Quindi l'apparente esplosione di arresti per pedofilia non è "per colpa" di Internet, ma avviene "grazie" a Internet.

Per concludere, un delirante campione di testo "inglese" tratto da Zerohack.it:

N: Message for all the Hackers of the world!
The day 14/ 09/ 2000 had launched E' a challenge to all the Hackers to whoever furnishes more situated Pedofily! The search of the situated pedofily will serve for effect a general attack it is to the situated pedofily that to who you frequent them. E' having launched a General Help! Participants are looked for! For information more you detail contact me here and if you have addresses to make spend send me them possibly with anonymous mail! The challenge to whoever finds more situated pedofily you finish the 30/ 09/ 2000.

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Paolo Attivissimo

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