L'Agenzia delle Entrate usa i dati di OpenStreetMap?

Eppure il sistema è stato ufficialmente creato da Sogei. Aggiornamento: le scuse di Sogei.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-07-2014]

mappe

Se la notizia avesse i crismi dell'ufficialità, sarebbe una fantastica pubblicità per OpenStreetMap, il progetto che ha creato dal basso una mappa cartografica del mondo liberamente utilizzabile.

Le cartine del sistema di interfaccia cartografica GeoPoi, usate dall'Agenzia delle Entrate per il suo Osservatorio del Mercato Immobiliare, sembrano proprio quelle di OpenStreetMap. E invece no: il sistema è stato ufficialmente creato dalla Sogei alla fine del 2010.

Eppure le somiglianze tra le due mappe sono troppe per essere solamente casuali: secondo Simone Cortesi, vicepresidente di Wikimedia Italia e tra i maggiori contributori a OpenStreetMap, "le mappe GeoPoi, come quelle di OpenStreetMaps, sono composte di vari strati. Alcuni di essi, quello che definisce la forma e i nomi degli edifici e quello che indica se il terreno è un parco oppure un corso d'acqua, sono perfettamente identici nei due sistemi."

È assolutamente improbabile che questo sia un caso, poiché non sono ricavati da fotografie ma sono forme geometriche salvate in formato vettoriale; la fonte è pertanto ragionevolmente la stessa in entrambi i casi.

Cristian Consonni di Wikimedia Italia nota: "Il sistema dell'agenzia delle Entrate non mette a disposizione i dati grezzi, e quindi è impossibile prenderli e copiarli. Si direbbe inoltre che GeoPoi abbia usato dati ottenuti da fonti diverse per comporre il suo sistema, senza verificare la loro congruità: strade e vie non hanno nulla a che fare con i corrispondenti dati di OpenStreetMap, e ci sono esempi di strade che tagliano a metà un edificio, oppure indicate nella conformazione del terreno ma non recepite dalla cartografia".

Ci sono casi eclatanti. L'aeroporto di Venezia Tessera era stato erroneamente cancellato da OpenStreetMap poco prima del settembre 2013 per essere poi riaggiunto subito dopo; GeoPoi non lo mostra affatto.

"La licenza d'uso di OpenStreetMap", rimarca il portavoce di Wikimedia Italia Maurizio Codogno, "permette il loro libero riuso, ma richiede che la fonte venga citata e che i dati derivati vengano rilasciati con la stessa licenza. Se effettivamente parte di GeoPoi è stata presa da OpenStreetMap, esso è in violazione di copyright, e sarebbe il caso più eclatante mai scoperto. Sarebbe ironico che il colpevole fosse un ente dello Stato, ma d'altra parte sarebbe anche ironico che chi possiede i dati catastali scegliesse di non usarli e partisse invece da quelli creati da migliaia di volontari."

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Certo, un commento ufficiale da parte dell'Agenzia delle Entrate potrebbe dare una risposta definitiva al quesito se i dati sono copiati oppure no. Cortesi rimarca però che "dallo scorso maggio, quando ci è stata fatta notare questa sospetta somiglianza, abbiamo già inviato loro tre messaggi di posta elettronica certificata, le raccomandate telematiche. Risultato? Nessuna risposta ci è mai arrivata."

Codogno è possibilista: "Se davvero i dati OpenStreetMap sono considerati così valide da essere usati come base per il sistema cartografico dell'Agenzia delle Entrate, potremmo istituire una collaborazione proficua per entrambi gli attori. Se i dati del Catasto - che ricordo essere pubblici - fossero resi liberamente utilizzabili, allora la comunità di OpenStreetMap potrebbe sfruttarli per migliorare ancora di più la qualità delle mappe e fornire un risultato utilizzabile a costo zero come base per le eventuali aggiunte da parte dell'Agenzia. Sarebbe una soluzione vincente per tutti, e porterebbe l'Italia all'avanguardia nell'uso e nel riuso dei dati catastali". L'Agenda dovrebbe pensare anche a questo.

I curiosi possono vedere alcuni esempi delle due mappe a confronto: qui il Duomo di Messina attraversato da una strada; qui una strada con annessa rotatoria è stata dimenticata lasciando però i colori corrispondenti alla strada stessa; oppure qui lo strano caso dell'aeroporto mancante.

Aggiornamento 8 luglio

Con un comunicato sul proprio sito, Sogei "si scusa per l'inconveniente relativo all'uso di OpenStreetMap e comunica che la corretta informativa è stata pubblicata".

"Il servizio gratuito al cittadino finalizzato all’individuazione dei valori medi del mercato immobiliare riscontrabili in una zona di interesse sul territorio nazionale (OMI - Osservatorio Mercato Immobiliare) è erogato dall'Agenzia delle Entrate per il tramite di Sogei, attraverso il framework cartografico GeoPoi di Sogei, che utilizza per la cartografia di base grafi commerciali vestiti attraverso il contributo di diverse fonti Open (Nasa, Istat, OpenStreetMap, ecc...)".

"Tale servizio è mediamente acceduto da 100mila cittadini al mese ed è totalmente gratuito. Al logo GeoPoi, pubblicato sulla home page del servizio, è associata la pagina relativa ai contributi Open utilizzati".

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

Mi sa che, allorché qualcuno decida di scrivere, qualcun altro dovrà pagare... ma ho come il dubbio che siano d'accordo. O sbaglio?
10-7-2014 08:59

{FraPla}
Salve a tutti. Essendo un mappatore OSM, è palese il fatto che la mappa GeoPoi prelevi dei dati dal db di OSM. Molte modifiche da me apportate (nomi di parchi, quartieri, mappature del terreno ecc.) sono riportate in modo identico sulla mappa dell'Agenzia delle Entrate. Alcuni dati vengono aggiornati prima di altri, altri non... Leggi tutto
8-7-2014 16:36

Bah!! E' da mo' che quelli della SO.GE.I. fanno delle ciufeche informatiche, sebbene già al tempo del ministro Preti avessero a disposizione uno dei sistemi più potenti in Europa. Perù nessuno avrebbe potuto immaginare che si sarebbero fatti pesce con le mani nel vaso... da notte. :kevin:
8-7-2014 15:56

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