Anche Vallanzasca e la banda della Comasina ne usufruiscono.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-08-2014]
«Credo che sia profondamente immorale»: così Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia, liquida quello che l'Unione Europea definisce "diritto all'oblio".
Sono ormai alcuni mesi che, a seguito delle imposizioni della Corte di Giustizia Europea, Google provvede a rimuovere i link segnalati da coloro che ritengono violati i propri dati sensibili dai risultati restituiti dal motore di ricerca.
Tra i risultati censurati - non c'è da meravigliarsi - vi sono anche circa 50 pagine delle diverse edizioni di Wikipedia, tra cui anche quella italiana: due segnalazioni riguardano infatti la pagina su Renato Vallanzasca e sulla Banda della Comasina.
Le pagine, va da sé, sono tuttora presenti in Wikipedia ma non appaiono più nei risultati di Google se vengono cercate determinate parole chiave: si tratta probabilmente dei nomi di alcune persone che non vogliono più essere collegate alle vicende di quel periodo.
Tutto ciò a Jimmy Wales non sta per niente bene. Durante la conferenza annuale Wikimania, tenutasi a Londra, ha spiegato il perché.
«La storia è un diritto umano e una delle cose peggiori che qualcuno possa fare è cercare di usare la forza per ridurre al silenzio qualcun altro» ha dichiarato il fondatore dell'enciclopedia libera.
«Io sono un personaggio pubblico da un certo tempo; alcuni dicono di me cose buone, altri dicono cose cattive. Questa è storia, e non utilizzerei mai alcun tipo di procedimento legale come questo [il "diritto all'oblio", NdR] per cancellare la verità. Penso che sia profondamente immorale».
|
Ad aggiungersi alle posizioni di Wales c'è l'intera Wikimedia Foundation, preoccupata di quello che può succedere alla libertà della Rete a causa di questa decisione dell'Europa.
«La corte europea ha abbandonato la propria responsabilità di proteggere uno dei diritti più importanti e universali: il diritto di cercare, ricevere e fornire informazioni» ha dichiarato Lila Tretikov, direttore esecutivo della fondazione.
«Come conseguenza di ciò» - ha continuato Lila Tretikov - «i risultati corretti delle ricerche in Europa stanno sparendo senza alcuna spiegazione pubblica, senza alcuna prova reale, senza alcun controllo giudiziario e senza alcun processo d'appello. Il risultato è una Internet crivellata da ciò che Orwell chiamava "buchi della memoria": casi in cui le informazioni scomode semplicemente scompaiono».
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Zievatron