La decisione del tribunale immobilizza il patrimonio fino ad aprile 2015.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-09-2014]
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Dove prende i soldi Kim Dotcom?
Durante l'udienza per tentare di rinviare il termine del 5 settembre, gli avvocati di Kim Dotcom hanno affermato che i beni sequestrati nel 2012 erano pari a 11,8 milioni di dollari.
Il team legale si era rifiutato di approfondire la questione e di parlare delle finanze attuali (gli introiti generati da Mega e dalle altre attività finanziarie), ritenendo che facendolo avrebbero violato la privacy del loro cliente.
In seguito, a causa del rifiuto da parte del tribunale di aspettare l'appello di ottobre, Dotcom ha rivelato che il patrimonio sequestrato ammonta - sommando i beni in Nuova Zelanda e quelli a Hong Kong - a 33,93 milioni di dollari neozelandesi, ossia circa 21,5 milioni di euro.
Tuttavia, dopo la separazione dalla moglie esiste la possibilità che quest'ultima pretenda una parte del patrimonio; a Kim Dotcom resterebbero quindi 17 milioni di dollari neozelandesi, poco meno di 11 milioni di euro.
Qualunque sia la cifra, si tratta certamente meno dei 100 milioni di dollari ipotizzati dagli esperti delle major come cifra massima per la richiesta di danni: il tribunale vuole quindi tutti i dettagli, anche dei beni di cui Dotcom dispone attualmente, generati dalle sue attività posteriori al 2012 (e quindi non sequestrati).
Kim Dotcom deve fornire tutte le informazioni circa le proprie risorse finanziarie «dovunque si trovino» agli avvocati delle major; l'unico paletto imposto è che nessuno può accedere a tali informazioni senza il permesso della Corte, quindi i dati non potranno mai diventare di dominio pubblico.
A questo punto, quindi, la prossima mossa spetta a Kim Dotcom e ai suoi avvocati: la scadenza è molto vicina ed è difficile che riescano a trovare un nuovo cavillo per evitare di eseguire gli ordini del tribunale.
Nel frattempo, i beni sequestrati nel 2012 resteranno tali. È vero, infatti, che il sequestro è finito lo scorso aprile; ma le autorità statunitensi che ne avevano fatto richiesta a suo tempo hanno subito presentato una nuova richiesta per una proroga.
Nonostante l'opposizione degli avvocati, la Corte Suprema della Nuova Zelanda ha deciso di concedere una proroga di un anno: i beni torneranno disponibili - a meno di una nuova proroga - ad aprile 2015.
Al di là delle questioni finanziarie, infine, anche il processo per l'estradizione di Kim Dotcom negli USA è fermo: l'udienza che dovrebbe permettere di decidere se concederla oppure no è stata rinviata a febbraio 2015.
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