Il governo annuncia 7 miliardi di investimenti da qui al 2020.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-10-2014]
Entro il 2017 tutti i tedeschi avranno una connessione a banda larga che viaggerà almeno a 50 Mbit/s grazie al piano di investimenti da 20 miliardi di euro annunciato dal governo di Angela Merkel.
La Germania si muove quindi in anticipo sull'agenda digitale europea, in base alla quale entro il 2020 ogni cittadino dell'Unione deve poter accedere a una connessione a 30 Mbit/s.
In Italia, le cose vanno un po' diversamente. I soldi ricavati dalle nostra asta per la vendita delle frequenze, per esempio, sono già stati ingoiati dalla voragine del debito pubblico, inseriti in provvedimenti decisi dai governi precedenti: il governo Renzi non può quindi disporre nemmeno di un centesimo di quanto ottenuto da quell'asta miliardaria.
Di concreto, per l'Agenda Digitale ci sono solo delle detrazioni fiscali per il 30% degli investimenti in banda larga, come annunciato a suo tempo dallo stesso Presidente del Consiglio (che pure in conferenza stampa s'era sbagliato e aveva parlato del 50%).
Dobbiamo rassegnarci quindi ai 7 Mbit/s quando va bene? Forse no: entro il 15 ottobre il governo intende presentare il piano Banda ultra larga 2014-2020, che prevede un investimento di 7 miliardi di euro.
Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, avrà il compito di gestire i fondi; Delrio ha fatto sapere che la ricognizione sulle infrastrutture è già in corso, e che gli accordi con i privati per iniziare gli interventi stanno arrivando a conclusione (Vodafone e Fastweb, per esempio, hanno appena annunciato l'intenzione di estendere le proprie reti in fibra ottica).
Gli operatori privati puntano a coprire con le proprie forze circa il 70% del territorio entro il 2020; il governo dovrebbe impegnarsi a portare la banda larga anche in quelle zone in cui per gli operatori non è conveniente arrivare, eliminando nei prossimi cinque anni il digital divide, sia tramite connessioni cablate che potenziando la rete 4G.
Entro la fatidica data del 2020 si arriverebbe quindi a centrare l'obiettivo europeo dei 30 Mbit/s a tutti, mentre il 50% della popolazione - sostiene il piano del governo - potrebbe godere addirittura di una connessione a 100 Mbit/s.
Il lavoro da fare non è poco, dato che la banda larga in Italia al momento raggiunge appena il 20% della popolazione, mentre la media europea è superiore al 50%; i 7 miliardi servirebbero a colmare il divario con il resto dell'Europa.
I soldi arriveranno in parte dai fondi europei erogati per superare il digital divide (circa 2 miliardi in totale); a questi occorrerà aggiungere i finanziamenti regionali e quindi le risorse reperite dal governo, che ammontano a circa 1,5 miliardi.
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