Secondo l'Agenzia Spaziale Europea sanno di uova marce e di stalla.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-10-2014]
Sono belle le comete; da sempre non perdiamo l'occasione di osservarle quando attraversano il cielo e, da quando abbiamo iniziato a esplorare lo spazio, le studiamo con passione. Però puzzano.
A rivelarlo è l'Agenzia Spaziale Europea con la missione Rosetta; anzi, per la precisione con il sensore Rosetta Orbiter Sensor for Ion and Neutral Analysis, altrimenti noto come Rosina.
Rosina sta analizzando la cometa 67P/C-G, che attualmente si trova a oltre 400 milioni di chilometri dal sole, con i suoi due spettrometri di massa per scoprire di che cosa sia composta.
Studiandone la chioma della cometa, lo scorso 11 settembre ROSINA aveva individuato molecole d'acqua, di monossido di carbonio, biossido di carbonio, ammoniaca, metano e metanolo.
Poi, di recente, ha arricchito l'elenco aggiungendovi formaldeide, solfuro di idrogeno, cianuro di idrogeno, biossido di zolfo e disolfuro di carbonio.
|
La dottoressa Kathrin Altwegg spiega, sul blog dell'ESA, perché stando a questi dati possiamo dire che la cometa "puzza": «L'odore della 67P/C-G è piuttosto forte e composto da uova marce (il solfuro di idrogeno), dal tanfo di una stalla per cavalli (l'ammoniaca) e dal pungente, soffocante odore della formaldeide».
«Il tutto» - prosegue la dottoressa - «è mischiato con l'aroma del cianuro di idrogeno, che è lieve, amaro e simile all'odore delle mandorle. Aggiungiamo qualche traccia di alcool, l'aroma del biossido di zolfo, simile all'aceto, e un pizzico del dolce profumo del disolfuro di carbonio, e otterremo il 'profumo' della nostra cometa».
Il risultato, insomma, è qualcosa che probabilmente nessuno vorrebbe percepire; tuttavia bisogna ricordare che la densità di tutte queste molecole è molto bassa, poiché la maggior parte della chioma è costituita da acqua, biossido di carbonio e monossido di carbonio.
Al di là dell'odore di una cometa, però, questa scoperta ha una certa importanza: permette infatti agli scienziati di farsi un'idea sulle sostanze chimiche della nebulosa solare dalla quale si pensa sia sia formato il nostro sistema solare, per vedere la quale le comete provenienti dalla nube di Oort costituiscono una sorta di "macchina del tempo".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|