Booking.com, indagine antitrust in Italia, Francia e Svezia

Le clausole imposte agli alberghi potrebbero danneggiare la concorrenza.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-12-2014]

booking indagine antitrust

Booking, popolare sito di prenotazione online, è da qualche tempo nel mirino dell'antitrust francese.

La situazione si è nel tempo ulteriormente complicata perché anche le Autorità di Italia e Svezia hanno aperto delle indagini.

Il problema sta nel fatto che alcune clausole contrattuali imposte agli alberghi, soprattutto quella che vieta di applicare prezzi più bassi al di fuori di Booking, potrebbero essere dannose per la concorrenza.

I garanti «temono che questo possa limitare la concorrenza fra Booking.com e gli altri agenti di viaggio on-line e che possa impedire l'ingresso sul mercato di nuove piattaforme di prenotazione».

«Oggetto di analisi dell'Antitrust le clausole previste da Booking ed Expedia che vincolano le strutture ricettive a non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori tramite altre agenzie di prenotazione online, e in generale, tramite qualsiasi altro canale di prenotazione (siti web degli alberghi compresi)» faceva già sapere il Garante italiano lo scorso maggio.

«Secondo l'Antitrust l'utilizzo di queste clausole da parte delle due principali piattaforme presenti sul mercato potrebbe limitare significativamente la concorrenza sia sulle commissioni richieste alle strutture ricettive che sui prezzi dei servizi alberghieri, in danno, in ultima analisi, dei consumatori finali» continuava il Garante.

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Ora nella vicenda s'è inserita anche la Commissione Europea, spiegando quali siano le preoccupazioni dei tre garanti: «temono che le cosiddette "clausole di parità" figuranti nei contratti fra l'agenzia di viaggi on-line Booking.com e gli alberghi possa avere effetti anti-concorrenziali in violazione delle norme anti-trust europee e nazionali».

Non solo: la Commissione rileva la buona volontà di Booking, che s'è impegnat a cambiare la situazione e ora tale impegno verrà sottoposto a dei testi di mercato.

«Booking.com ha proposto di abbandonare il requisito di parità rispetto ai prezzi che gli alberghi propongono agli altri agenti di viaggio on-line, permettendo agli hotel, in questo modo, di offrire prezzi diversi alle varie agenzie on-line. Gli alberghi, tuttavia, dovrebbero continuare a offrire a Booking.com prezzi uguali o migliori rispetto a quelli proposti sui propri canali di prenotazione on-line e off-line. Gli impegni si applicherebbero su scala SEE» si legge nel comunicato di Bruxelles.

Entro il prossimo 31 gennaio si potranno fare pervenire delle osservazioni circa gli impegni proposti, riportati anche sul sito della nostro Garante della Concorrenza e del Mercato.

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Commenti all'articolo (5)

Non mi sembra così limitativo il fatto che l'albergatore non possa fare tariffe più basse a chi telefona direttamente all'hotel, anzi mi sembra una garanzia per l'utente di poter avere sempre il prezzo più basso, ribadisco. Per il cliente di passaggio la regola imposta da booking penso non si applichi, in quanto non è un canale di... Leggi tutto
17-12-2014 09:59

P.es. l'albergatore non puo', al cliente che telefona direttamente all'hotel (o al cliente di passaggio, o al cliente affezionato), praticare prezzi inferiori alle tariffe concordate con booking
16-12-2014 22:31

Non capisco perché l'utente dovrebbe essere danneggiato se ha una piattaforma dove sapere di trovare con certezza il prezzo più basso possibile. A che serve la concorrenza tra operatori online? La concorrenza ha senso tra diversi alberghi, ma perché lo stesso albergo dovrebbe costare di più o di meno a seconda del sito tramite il quale... Leggi tutto
16-12-2014 09:59

Concordo.
16-12-2014 07:58

{utente anonimo}
Alla fine il passo avanti è proprio piccolo piccolo. Sembra una presa per i fondelli di dimensioni europee. Leggi tutto
15-12-2014 16:46

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