Il social network in blu mette la parola fine alla partnership con Microsoft, preferendo un motore di ricerca sviluppato internamente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-12-2014]
È tempo di divorzi tra Microsoft e Facebook: quest'ultimo ha deciso di porre fine alla consolidata partnership che permetteva l'utilizzo di Bing. Al suo posto verrà utilizzato un motore di ricerca interno, soluzione sviluppata internamente da Facebook.
La storia d'amore è durata non più di quattro anni: la collaborazione, che aveva portato a un'avanzata integrazione tra le due piattaforme, si è adesso bruscamente interrotta.
Al contrario, lo sviluppo del motore interno, annunciato pochi giorni fa, ha cambiato le carte in tavola.
La mossa è stata seguita da un comunicato un portavoce di Facebook: "Non stiamo attualmente mostrando i risultati della ricerca web in Facebook Search perché siamo concentrati su come aiutare le persone a trovare quello che è stato condiviso con loro su Facebook".
Anche da parte di Microsoft c'è stata una dichiarazione pubblica: "Facebook ha recentemente cambiato la propria esperienza di ricerca per concentrarsi su come aiutare le persone ad attingere a informazioni che sono state condivise con loro su Facebook invece di una più ampia serie di risultati web".
Quanto ai motivi del benservito a Bing, non occorre scavare molto: nei primi tempi, il motore di Microsoft serviva per evitare di doversi rivolgere al grande rivale Google per le funzioni di ricerca.
Ora che il software interno è pronto non c'è però ragione di continuare la collaborazione in un'area così importante per Facebook come la ricerca.
Essa infatti diventa uno strumento potente per stringere ancora più la morsa sugli utenti, che ne fanno un uso intenso: già lo scorso luglio Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, faceva notare come ogni giorno gli utenti facessero oltre 1 milione di ricerche sul social network, condividendo un capitale di informazioni che il sito in blu non intende lasciare nella mani di altri.
L'obiettivo finale - diceva Zuckerberg - è fare in modo che la ricerca all'interno di Facebook renda inutile quella nel web: «Ci sono più di duemila miliardi di post, che - mi dicono gli ingegneri del team di ricerca - è più di qualunque database di qualunque motore di ricerca web».
Ecco perché, se prima una ricerca effettuata in Facebook mostrava anche i risultati nel web (via Bing) ora questo non succede più: nel mondo ideale di Zuckerberg nessuno dovrebbe mai mettere piede fuori dal social network.
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