Uno studio recente accusa i dispositivi di influire negativamente sul riposo notturno.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-12-2014]
A fasi alterne, studi successivi accusano i dispositivi elettronici - smartphone, tablet, e-reader con illuminazione - di favorire l'insonnia oppure li scagionano completamente.
Nel 2011, la colpevolezza sembrava certa; lo scorso agosto, invece, pareva che i dispositivi fossero innocenti.
Ormai i tempi sono maturi per poter avanzare nuove accuse e infatti un nuovo studio, condotto da ricercatori americani e pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science, ripropone la tesi secondo la quale usare tablet e smartphone prima di dormire ha come conseguenza una notte poco riposante.
Per stabilirlo, i ricercatori hanno effettuato un esperimento in due fasi: nella prima, per cinque notti consecutive ai volontari è stato chiesto di usare un e-reader con illuminazione per leggere un e-book per quattro ore prima di coricarsi; nella seconda, sempre per cinque notti è stato invece chiesto ai volontari di leggere libri cartacei in una stanza illuminata da una luce soffusa.
Il sonno di ogni volontario è stato monitorato con la polisonnografia e a ciascuno è stato prelevato del sangue, che è stato analizzato.
Si è così scoperto che coloro i quali avevano usato l'e-reader presentavano alterazioni nella produzione della melatonina (coinvolta nella regolazione del ciclo sonno-veglia), una fase REM di durata ridotta, una maggiore difficoltà a prendere sonno la sera e maggiore stanchezza al mattino.
A causare tutto ciò sarebbe la luce emessa dai tablet, che allontanerebbe il momento di addormentarsi "ingannando" il nostro cervello (che con il calare della luce si prepara invece al riposo) e prolungando così lo stato di veglia.
«In generale» - scrivono i ricercatori - «abbiamo scoperto che l'uso, immediatamente prima di andare a dormire, di dispositivi portatili in grado di emettere luce ha effetti biologici che possono perpetuare l'insufficienza di sonno e disturbare i ritmi circadiani, fenomeni che possono avere entrambi effetti negativi sull'efficienza, la salute e la sicurezza».
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