In partenza il primo velivolo europeo in grado di rientrare nell'atmosfera, grazie all'Agenzia Spaziale Italiana.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-02-2015]
Partirà domani dallo spazioporto di Kourou, nella Guiana Francese, il razzo Vega che porterà fuori dall'atmosfera la navicella IXV, prototipo dal quale nascerà un giorno lo shuttle europeo.
Attualmente, per raggiungere lo spazio non ci sono molte alternative: pensionati gli shuttle della Nasa, restano le capsule russe Soyuz e le navicelle dell'azienda privata SpaceX.
L'Agenzia Spaziale Europea, insomma, non dispone di un mezzo proprio ed è per questo che è nato il progetto IXV, che sta per Intermediate Experimental Vehicle: come dice il nome, si tratta di un veicolo sperimentale.
IXV non è fatto per trasportare astronauti: lungo circa 5 metri e pesante press'a poco 2 tonnellate, è invece equipaggiato con sensori ma il suo scopo principale è permettere di effettuare dei test per lo studio dei sistemi di rientro dallo spazio.
Domani sarà portato da Vega a 340 km di altitudine, quindi raggiungerà i 412 km per poi tornare verso terra, simulando quindi un rientro da una missione nell'orbita bassa; completerà infine il viaggio, grazie al paracadute, nell'Oceano Pacifico, da dove sarà recuperato e analizzato. Il tutto durerà poco più di 1 ora e 40 minuti.
La costruzione sia di Vega che di IXV deve molto all'Italia: l'Agenzia Spaziale Italiana ha fornito al progetto uno dei maggiori contributi, e gli ultimi test sono stati condotti presso la Thales Alenia Space di Torino.
Sempre a Torino ci sarà il centro di controllo missione, presso l'Altec, che avrà anche il compito di coordinare le attività delle stazioni a terra che seguiranno il volo di IXV.
«Si tratta di una missione storica, sia per l'Italia che per l'ESA» ha dichiarato Roberto Battiston, presidente dell'ASI. «Per la prima volta un velivolo europeo rientra nell'atmosfera terrestre: un primo passo verso lo sviluppo di future navicelle per il volo suborbitale e orbitale, e che vede l'Italia al primo posto in Europa grazie ai contribuiti del sistemi della ricerca (Cira a Capua) e dell'industria nazionale (TAS-I a Torino)».
«I dati raccolti da IXV saranno fondamentali per la progettazione e realizzazione dei futuri sistemi di rientro, ma anche per lo svolgimento di diverse attività nello spazio 'vicino', come ad esempio il recupero di detriti oppure il trasporto di rifornimenti e astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale» spiega l'ASI.
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