Per ricominciare a generare profitti l'azienda abbandonerà smartphone, televisori e dispositivi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-02-2015]
I grandi cambiamenti portano sempre con sé qualche vittima illustre, e il piano di rinnovamento annunciato da Sony non fa eccezione.
Nell'ultima riunione strategica il CEO, Kazuo Hirai, ha svelato il volto che Sony assumerà nel corso dei prossimi due anni potenziando alcuni settori ma rinunciando ad altri che finora sono stati importanti per essa come quello relativo ai dispositivi, da tempo in crisi.
Gli ultimi risultati registrano infatti pesanti perdite nel settore mobile e in quello in generale dei dispositivi: detto in altre parole, per Sony non è più il momento del Walkman, quale che sia la sua incarnazione.
Morto una prima volta nel 2010 (nella tradizionale versione a cassette), il Walkman è il simbolo della trasformazione che Sony sta subendo: poco più di un mese fa era diventato un prodotto di lusso su cui puntare, oggi è tra i rami secchi da tagliare.
Il fatto è che smartphone, lettori musicali ma anche televisori e fotocamere sono prodotti che devono affrontare una enorme concorrenza sul mercato: a fronte degli investimenti necessari per restare al passo con la tecnologia il ritorno economico è scarso; nel caso degli smartphone, poi, le perdite dimostrano che non è più il caso di insistere.
Già lo scorso anno la divisione che si occupava dei televisori è stata trasformata in una sussidiaria; dal primo ottobre lo stesso destino toccherà alla divisione Video & Sound, che a quel punto dovrà riuscire a restare in piedi con le sole proprie forze. La divisione PC invece è stata venduta.
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«Per tutte quelle divisioni che già operano come sussidiarie, Sony aumenterà i loro livelli di autonomia» spiega l'azienda. L'obiettivo è chiaro: concentrarsi soltanto su ciò che genera profitti, come già si diceva a dicembre.
In particolare, Sony punterà sempre di più su quattro aree: il gaming, con il marchio PlayStation; il cinema, con Sony Pictures; la musica, con Sony Music; e infine alcuni dispositivi, come i sensori per le videocamere e altri componenti, ma non prodotti "completi" da immettere sul mercato.
Da questa strategia, Sony si aspetta grandi cose. Eliminate le divisioni in perdita e potenziate quelle profittevoli, alla fine dell'anno fiscale 2017 (che termina a marzo 2018) l'azienda prevede di generare un utile operativo di oltre 500 miliardi di yen, ossia quasi 4 miliardi di euro.
Se si pensa che l'ultimo anno fiscale completo - il 2013 - ha chiuso con 26,5 miliardi di yen di utile operativo e 128,4 miliardi di yen di perdita netta, si capisce quanto sia ambizioso il piano di Kazuo Hirai.
L'aggressiva strategia, che ora sta arrivando al suo culmine ma è iniziata già nel 2014, sembra comunque pagare: durante lo scorso anno il valore delle azioni di Sony è cresciuto dell'80%; ora si prevede che le perdite che l'anno fiscale in corso farà registrare saranno inferiori alle previsioni iniziali.
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