La prossima edizione 2016 del Salone del Libro di Torino sarà dedicata all'Arabia Saudita ma il blogger Raif Badawi è sempre in carcere.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-05-2015]
Raif Badawi, il blogger dell'Arabia Saudita condannato a 10 anni di carcere e 1000 frustate per aver aperto un sito web in cui chiede l'adozione di riforme che garantiscano la libertà di pensiero è in carcere ormai da un anno e ha già ricevuto, all'inizio del 2015, le prime 50 frustate che lo hanno ridotto in fin di vita.
I suoi familiari temono che possa essere processato di nuovo: questa volta rischierebbe la pena di morte perché accusato non di critiche politiche ma di aver criticato le dottrine religiose del Corano.
All'Arabia Saudita sarà dedicata l'edizione 2016 del Salone del Libro di Torino, la cui edizione 2015 si è da poco chiusa con successo.
Si tratta della massima manifestazione culturale del nostro Paese, in cui autori e case editrici di ogni tendenza politica, culturale, morale e religiosa si confrontano liberamente con i lettori in dibattiti e incontri.
E' possibile che mentre a Torino si celebra la libertà di espressione, nello stesso Paese al centro del Salone del Libro cioè l'Arabia Saudita un uomo venga tenuto chiuso in galera, frustato a sangue e rischi la pena di morte solo per aver espresso il proprio pensiero?
Se avvenisse questo, se cioè non si riuscisse a ottenere la sua liberazione, permettendo a Badawi di ricongiungersi a sua moglie e ai figli in Canada dove la sua famiglia si è rifugiata, sarebbe il Salone stesso ad autoboicottarsi e a boicottare le sue stesse ragioni d'essere.
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