10 acquisizioni fallite che avrebbero cambiato la storia dell'informatica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-10-2015]
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10 acquisizioni fallite che avrebbero cambiato la storia dell'informatica
Dopo essere diventata il gigante che conosciamo, anche Facebook ha iniziato a guardarsi intorno alla ricerca di realtà interessanti da attirare nella propria orbita.
Se con WhatsApp tutto è andato come Zuckerberg sognava, con Snapchat le cose sono andate diversamente.
Nel 2012, il social network in blu offrì 3 miliardi di dollari per l'acquisto di Snapchat e, per convincere il CEO di questa Evan Spiegel, spiegò che era sul punto di rilasciare un clone chiamato Poke.
Spiegel rifiutò di vendere, e Poke si risolse in un flop. Oggi Snapchat vale 16 miliardi di dollari grazie alla lungimiranza del suo CEO che, per spiegare il proprio rifiuto, dichiarò: «Ci sono pochissime persone al mondo in grado di dar vita a un business come questo. Io credo che venderlo per ottenere un guadagno a breve termine non sia molto interessante».
Tra i tentativi (falliti) di acquisizione avanzati da Microsoft una menzione merita quello avanzato nei confronti di Netflix.
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Nel 2012 si diffusero le voci che volevano un accordo tra le due aziende ormai imminenet e, in risposta, le azioni di Netflix salirono del 13%: pare che allora Microsoft abbia offerto 90 dollari per azione.
Alla fine però Netflix decise di non lasciarsi acquisire e, a oggi, continua a crescere, come il valore edlle sue azioni.
Per molti anni Twitter è stato un boccone prelibato: dopo aver fatto gola a Facebook, che però non è riuscita nel proprio intento, ha attirato l'attenzione di Google.
Nel 2009 il colosso di Mountain View si fece avanti offrendo una cifra non resa pubblica ma superiore alla proposta di Facebook di 500 milioni di dollari in azioni (sopravvalutate).
La piattaforma di microblogging resistette però alle lusinghe e oggi vale, secondo alcune stime, intorno ai 30 miliardi di dollari.
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