Le statistiche mostrano che i casi di comportamento alterato sono pari a quelli riscontrati nei voli con ritardi di 10 ore.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-05-2016]
Ci sono tanti fattori che possono innervosire quando si viaggia in aereo: un ritardo prolungato, per esempio, può avere questo effetto ma anche il sedile troppo stretto oppure il vicino chiassoso o importuno possono alterare l'umore.
C'è però un altro fattore di cui generalmente non si tiene conto: rendersi conto all'improvviso che, sullo stesso aereo, c'è chi sta meglio di noi, magari perché ci troviamo in un'affollato posto di classe economica mentre i passeggeri di prima classe stanno comodi e tranquilli.
Ad affermarlo è uno studio condotto da due ricercatori, Katherine DeCelles e Michael Norton, e pubblicato su PNAS. In base ai dati raccolti, i passeggeri della classe economica diventano molto più scontrosi se vedono la prima classe.
DeCelles e Norton hanno esaminato i rapporti di un'anonima compagnia aerea relativi agli inconvenienti causati da passeggeri adirati, alla ricerca delle cause che hanno scatenato tale comportamento.
La prima conclusione raggiunta è che, negli aerei dotati di cabina di prima classe, la possibilità che si verifichi uno di questi inconvenienti è 3,84 volte maggiore rispetto agli aerei che ne sono sprovvisti.
Si tratta - affermano i ricercatori - di un aumento analogo a quello che si verifica quando il ritardo del volo arriva a nove ore e mezza.
Se la sola presenza della prima classe è sufficiente ad aumentare il rischio di intemperanze, le cose addirittura peggiorano quando i passeggeri della classe economica si accorgono di quanto siano migliori le condizioni nella parte più costosa dell'aereo.
Se infatti essi vengono fatti passare attraverso la prima classe, allora la possibilità che qualche passeggero di classe economica si alteri tanto da provocare un incidente diventa 2,18 volte maggiore.
Sorprendentemente, però, il passaggio di chi ha prenotato un posto in classe economica attraverso la prima classe crea problemi anche ai passeggeri di quest'ultima: a quanto pare, infatti, costoro vengono infastiditi dal passaggio dei "poveracci" al punto che le probabilità che si verifichi un incidente proprio in prima classe aumentano di ben 11,86 volte.
Secondo i ricercatori, il problema sta nel fatto che un aereo è in sostanza «un microcosmo sociale di una società divisa in classi» e che la percezione della disuguaglianza scatena l'irascibilità latente di quanti la notano.
Ciò vale nei due sensi: da parte di quelli che hanno un posto in classe economica, perché si accorgono di ciò a cui devono rinunciare; da parte di quelli che hanno un posto in prima classe, perché apparentemente la realizzazione di quanto siano più agiati di altri rafforza il loro senso di superiorità, anche verso quanti condividono il medesimo trattamento a bordo dell'aereo.
«Una progettazione che evidenzi la disuguaglianza può dar vita a comportamenti antisociali sugli aeroplani» scrivono DeCelles e Norton, e per comportamenti antisociali i ricercatori intendono quelli verificatisi nei rapporti che hanno studiato: per esempio, quello di una donna che ha versato dell'acqua addosso a un passeggero che le impediva di reclinare il sedile, oppure quello di un uomo che ha cercato di strangolare un'altra passeggera perché aveva abbassato lo schienale, o ancora quello di due donne che sono venute alle mani a causa di un bambino che piangeva.
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