''Lo faccio per salvare delle vite'' sostiene.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-06-2016]
Lo chiamano Il Robin Hood del semaforo rosso perché taglia i fili delle telecamere montate sui semafori, quelle che fotografano gli automobilisti che passano col rosso.
Il suo vero nome è Stephen Ruth, è un abitante di New York e, a suo dire, le sue attività hanno uno scopo prettamente altruistico: «salvare delle vite».
Ruth afferma infatti che, nel tentativo di far cassa, la Contea di New York ha ridotto la durata del giallo da 5 a 3 secondi: i due secondi in meno a disposizione degli automobilisti si trasformano in tante contravvenzioni in più, ma costituiscono anche un rischio poiché, per riuscire a passare in tempo ed evitare la multa, i guidatori aumentano la velocità.
L'uomo ha così deciso di intervenire personalmente, manomettendo 16 telecamere: «Loro lo chiamano un crimine. Io lo chiamo salvare delle vite» ha dichiarato dopo essersi dichiarato "non colpevole".
«Non ho mai nascosto le mie azioni. Credo in ciò che faccio, e sto solo cercando di salvare delle vite» ha aggiunto Ruth che, arrestato, ora deve affrontare 17 accuse e rischia fino a un massimo di sette anni di prigione qualora venga riconosciute colpevole di tutte.
Occorre dire che il Robin Hood di New York non ha proprio tutti i torti. Uno studio commissionato dalla Contea di Suffolk ha dimostrato che nella metà degli incroci sui quali sono state montate delle telecamere s'è registrato un aumento degli incidenti con feriti proprio dopo l'attivazione del sistema di rilevamento nel 2010.
In un caso tale numero è addirittura raddoppiato, anche se complessivamente il rapporto ammette che gli incidenti con feriti sono calati del 4%.
Prima di iniziare a tagliare i fili delle telecamere Ruth s'era già messo nei guai con la polizia: lo scorso agosto era stato arrestato perché aveva preso a riposizionare le telecamere, puntandole verso il cielo, pubblicando poi il video delle sue imprese su YouTube.
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