[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-06-2017]
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Come contrastare le ''fake news''
Serve un modo per mettere in chiaro a tutti che la propaganda politica è solo una parte del problema, una parte per la quale peraltro abbiamo già da tempo sviluppato un po' di anticorpi della diffidenza, e che invece siamo indifesi verso questi nuovi meccanismi delle false notizie generate per puro tornaconto economico, con cinica indifferenza per le conseguenze e senza nessun intento ideologico che possa eventualmente giustificarle in quanto opinioni.
Meccanismi difficili da immaginare per un profano di Internet, come quelli dei giovani macedoni che hanno incassato cifre notevoli in inserzioni pubblicitarie di Google e Facebook pubblicando false notizie sulle recenti elezioni americane o quelli di un imprenditore italiano, documentati dal mio collega David Puente, che usavano siti con nomi simili a quelli di testate giornalistiche (il Fatto Quotidaino, Liberogiornale, News24tg, Notizie a 5 Stelle), finendo per ingannare anche politici e giornalisti e incassando sui clic pubblicitari generati dai loro titoli-shock.
La maggior parte delle persone, secondo la mia esperienza, non ha la minima idea dell'esistenza di queste fabbriche di fandonie e di questo modello di business e non sa che ogni volta che condivide una fake news sui social network genera incassi per i bufalari.
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Se avete un modo per diffondere questa consapevolezza, uno concreto, per vaccinare la collettività contro questo nuovo veleno sociale, tiratelo fuori, e fatelo in fretta, vi prego.
Perché secondo me questo fenomeno non si può contrastare soltanto con algoritmi o con leggi di tutela del diritto all'informazione corretta calate dall'alto, che anche nel migliore dei casi rischiano sempre di essere scambiate per censure: serve soprattutto la prevenzione di massa, come per le malattie, e la prevenzione si fa informando.
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Fake news: le gravi colpe dei social network
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