Ogni comunicazione dovrà essere crittografata, e le forze dell'ordine non dovranno poterci mettere il naso.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-06-2017]
La Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni del Parlamento Europeo ha elaborato un documento, attualmente ancora in bozza, per imporre l'utilizzo della crittografia end-to-end in tutte le comunicazioni elettroniche.
L'obiettivo è la difesa della privacy dei cittadini dell'Unione Europea: implementando modalità di comunicazione completamente crittografare le intercettazioni e gli utilizzi illeciti delle comunicazioni diventano molto più difficili, se non impossibili.
La bozza non si ferma qui: propone anche di bandire ogni backdoor eventualmente inserita nei sistemi di comunicazione e che permetta di aggirare la crittografia.
Allo stato attuale, infatti, non sono poche le nazioni che vedono di buon occhio l'inserimento di backdoor: l'idea è che, in caso di necessità, la polizia o chi per essa possa utilizzare questa "entrata di servizio" per condurre più facilmente indagini sulle attività criminali.
La Commissione non è di questo parere: ritiene infatti che nel rispetto dell'Articolo 7 della Carta dei Diritti Fondamentali della UE, ogni cittadino abbia diritto alla riservatezza, anche nelle comunicazioni interpersonali elettroniche.
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Non soltanto i contenuti stessi delle comunicazioni vanno protetti, per evitare «danni personali e sociali, o perdite economiche», ma anche i cosiddetti metadati, vale a dire informazioni come «i numeri chiamati, i siti web visitati, le posizioni geografiche, l'ora, la data e la durata di una chiamata e via di seguito».
Perciò, «i fornitori di servizi di comunicazione elettronica devono garantire che sia attiva una protezione sufficiente dagli accessi non autorizzati e dalle alterazioni dei dati delle comunicazioni elettroniche».
«Inoltre» - prosegue la Commissione - «quando viene usata la crittazione dei dati di comunicazione, la decrittazione, il reverse engineering e il monitoraggio di tali comunicazioni deve essere proibita. Gli Stati Membri non devono imporre alcun obbligo ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica che risulti in un indebolimento della sicurezza e della crittografia delle loro reti e dei loro servizi».
È ancora presto per dire se tutto ciò diventerà realtà, sotto forma di una direttiva dell'Unione: prima la bozza dovrà essere approvata dal Parlamento Europeo, e poi dovrà essere rivista dalla Commissione Europea.
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