Il pensionamento del vecchio sistema farà un gran bene alle vendite di Pc.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-01-2019]
Manca un anno esatto: il 14 gennaio 2020 cesserà definitivamente il supporto a Windows 7, sistema operativo ormai anziano che già da qualche tempo è entrato nella fase di supporto estesa.
A quel punto, quanti ancora staranno usando Windows 7 non avranno scelta: se non vorranno restare con un sistema che non riceverà più alcun tipo di aggiornamento - nemmeno quelli relativi alla sicurezza - dovranno cambiare e passare a Windows 10 (dato che è improbabile una conversione di massa a Linux).
La questione non è secondaria. Se si vanno a guardare i dati più recenti sull'utilizzo di Windows 7 si nota come questa edizione di Windows sia ancora ampiamente adoperata, specialmente in ambito aziendale: nei prossimi 365 giorni, quindi, molte aziende dovranno affrontare il passaggio, volenti o nolenti.
Per Microsoft si tratta ovviamente di un'ottima cosa, dato che quelle realtà dovranno acquistare un numero sufficiente di licenze, ma secondo gli analisti la fine del supporto a Windows 7 sarà un bene anche per il mercato dei Pc in generale.
Nel 2018, le vendite di computer desktop e portatili hanno proseguito la fase di contrazione che stanno seguendo da anni, ma i prossimi mesi potrebbero segnare un'inversione di tendenza: non è un caso se al CES 2019, che s'è da poco concluso, proprio i Pc siano stati i protagonisti.
Come ha spiegato Mark Linton, dirigente di Microsoft, proprio durante il CES, la necessità di abbandonare Windows 7 convincerà gli utenti che a oggi gli sono ancora fedeli a cambiare, insieme al sistema operativo, anche il computer.
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Vorranno infatti una macchina che garantisca loro non soltanto di poter eseguire Windows 10 (le cui richieste hardware non sono, dopotutto, troppo diverse da quelle degli immediati predecessori) ma anche di poter sostenere gli aggiornamenti.
Non bisogna poi dimenticare che, soprattutto tra quanti nell'utenza consumer tuttora adoperano Windows 7, ci sono in circolazione vecchi computer a 32 bit che aspettavano proprio la fine del supporto al sistema per andare finalmente in pensione.
Al di là dei vantaggi per il mercato, occorre infine ricordare che Microsoft ha previsto per le aziende che non vogliano lasciare Windows 7 la possibilità di estendere ulteriormente il supporto per ulteriori tre anni, ma pagando ogni anno una cifra sempre un po' più alta.
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