Iniziato insieme a Snam lo studio di fattibilità
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-10-2020]
Sebbene la maggior parte della rete ferroviaria italiana sia elettrificata, c'è ancora quasi un 30% del tracciato su cui i treni devono essere mossi da locomotori a gasolio, dato che lì l'alimentazione elettrica non arriva.
FS ha però deciso di studiare un'alternativa ai carburanti fossili, puntando invece sull'idrogeno.
È stato così firmato un accordo con Snam al fine di studiare la fattibilità, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico, dell'utilizzo di treni a idrogeno sulla rete italiana.
Non si tratta soltanto di realizzare locomotori fuel cell e dell'infrastruttura per la loro gestione e manutenzione: è necessario anche prevedere l'intera filiera di produzione, trasporto, conservazione e distribuzione del gas, filiera che potrebbe anche essere adoperata per fornire idrogeno ad altre forme di mobilità (come gli autobus e i camion, ma anche le auto private) qualora l'idrogeno si dimostrasse una soluzione vincente a tutto campo.
FS non è l'unica società che si sta muovendo in questo senso. In Germania, e per la precisione in Sassonia, è già stata conclusa con successo una lunga sperimentazione riguardante l'uso di treni alimentati unicamente a idrogeno.
I risultati positivi hanno permesso alla società ferroviaria LNVG di prevedere l'utilizzo di 14 treni a idrogeno su tratte passeggeri a partire dal 2022.
Ora le ferrovie italiane intendono muoversi su questo stesso binario: il pensionamento degli inquinanti modelli diesel potrebbe essere dietro l'angolo.
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