Se Franco Bernabè sarà davvero il nuovo amministratore delegato in Telecom Italia si troverà in una situazione ben diversa dal 1998.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-11-2007]
Dieci anni dopo, Franco Bernabè potrebbe ritornare alla guida di Telecom Italia dopo che l'Opa di Colaninno, che aveva cercato inutilmente di fermare progettando una fusione con Deutsche Telekom, lo aveva scalzato dalla presidenza operativa e con pieni poteri.
Bernabè se ne era andato dopo pochi mesi di governo in cui non aveva potuto fare molto, salvo entusiasmare i lavoratori con il progetto italotedesco di un grande gestore europeo, e prevedere molte sventure per l'azienda a causa del forte indebitamento, che toglieva risorse allo sviluppo in cui la stava sprofondando Colaninno.
Oggi Bernabè tornerebbe come amministratore delegato, sotto la presidenza di Galateri di Genola, proprio quel Galateri di Genola che aveva mollato Bernabè come manager dell'Ifil, la finanziaria della Fiat che volle uscire da Telecom, perché la riteneva un investimento non strategico, cedendo il controllo a Colaninno.
Le altre differenze tra dieci anni fa e oggi non sono da poco: Telecom Italia da allora si è fatta più piccola, si è ristretta quasi solo all'Italia; sull'azienda pesa l'ipotesi di uno scorporo della Rete, mentre dieci anni fa era ancora quasi un monopolista; i debiti sono sempre una montagna ma dietro non c'è più lo Stato come fu per l'Eni, che Bernabè seppe risanare con successo.
E' un banco di prova difficile: una sfida che, con tutte le sue incognite, sembra però allettare Bernabè, che forse la considera la più difficile ma anche la più emozionante del suo percorso manageriale.
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