Organi in provetta, nuova speranza per i trapianti

La creazione di organi partendo dalle staminali dei pazienti stessi annullerà le liste d'attesa per i trapianti e i problemi di rigetto.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-03-2012]

paolo macchiarini staminali trapianti trachea

Se un giorno non ci saranno più liste di attesa per un trapianto, parte del merito andrà anche alle ricerche di Paolo Macchiarini, il direttore di origini italiane del servizio di chirurgia toracica dell'Hospital Clinic di Barcellona.

La tecnica sviluppata da Macchiarini - insieme ai colleghi Stephen Badylak, Daniel Weiss e Arthur Caplan - prevede la ricrescita degli organi su matrici biologiche, partendo da cellule staminali prelevate dallo stesso paziente.

Questa soluzione è già stata sperimentata qualche tempo fa in due casi: partendo da cellule staminali del midollo osseo sono state ricostruite due trachee poi impiantate ad altrettanti pazienti.

Le applicazioni della tecnica sono già risultate positive, oltre che per la trachea, anche per la vescica, l'arteria aortica, la pelle e le valvole cardiache; inoltre «sono stati riportati risultati positivi per tessuti una volta considerati impossibili da ricostruire, come pancreas, cervello e occhi, e se questi progressi continuano i prossimi obiettivi raggiunti saranno organi interi e tessuti complessi» come he spiegato Macchiarini stesso.

Certamente vi sono ancora dei problemi da risolvere, come «l'identificazione delle cellule staminali ottimali da usare per i diversi organi e dei metodi per la ricellularizzazione delle strutture vascolari per gli organi interi» ma la strada è promettente.

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Inoltre, percorrendo questa strada diventerà possibile anche intervenire per riparare gli organi danneggiati prima che sia necessario il trapianto: «questo tipo di studi potrebbe portare a sfruttare le staminali per poter riparare l'organo prima che degeneri al punto da richiedere il trapianto» come spiega Pier Giulio Conaldi dell'Ismett di Palermo.

Dato che le staminali provengono dal paziente stesso, sia nel caso del trapianto che nel caso della riparazione non ci sarebbe alcun rischio di rigetto né alcun problema etico.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

{silvia}
Tutto bello, tutto vero, ma... Senza voler nulla togliere alla scienza che ha fatto, sta facendo e farà passi da gigante (almeno laddove i ricercatori non muoiono di fame) notizie come questa rischiano di far nutrire false speranze a tanti malati che si illudono di avere la guarigione a portata di mano. Ce ne vorrà ancora... Leggi tutto
12-3-2012 13:00

Sembra veramente una bella notizia, speriamo che questa ricerca continui nella direzione giusta e permetta veramente di raggiungere i risultati che si ipotizzano.
11-3-2012 10:16

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