Tronchetti Provera aveva chiesto dieci milioni di euro di danni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-08-2014]
Lo scorso maggio Goodbye Telecom, il libro sulla crisi finanziaria e gestionale di Telecom Italia è stato ritirato dal commercio per decisione dell'editore Castelvecchi.
Marco Tronchetti Provera, sentendosi diffamato, aveva chiesto un risarcimento di dieci milioni di euro (annunciando che li avrebbe devoluti in beneficenza): per questo motivo l'editore ha preferito ritirare il volume.
Abbiamo provato a ricostruire la vicenda con un'intervista all'autore del libro, Maurizio Matteo Decina.
Zeus News: Perché ha voluto ritirare completamente dal commercio il suo libro? Non poteva bastare qualche rettifica?
Maurizio Matteo Decina: "Il 24 gennaio 2014, dopo ben tre mesi e mezzo dall'uscita del libro, arriva all'editore un atto di citazione da 10 milioni di euro di risarcimento danni".
"Ma a me l'atto di citazione non arriva, eppure casa mia e quella dell'editore distano solo un chilometro. Arriverà solo il giorno 27 gennaio 2014, il giorno stesso della trasmissione televisiva di Riccardo Iacona in cui ospite era proprio Marco Tronchetti Provera".
"Io purtroppo, per l'impossibilità tecnica di leggere le 70 pagine dell'atto di citazione e rifletterci a mente fredda, per precauzione ho ritirato la mia lunga intervista. Ho sbagliato, perché neanche nominavo Tronchetti".
"Il 27 gennaio 2014 l'editore invia la comunicazione ai librai di cessare la commercializzazione del libro (documento allegato inviato al Tribunale di Milano); dunque la prima decisione di ritirare il libro per evitare di andare in causa è stata presa per motivi pratici (io certo non ho avuto il tempo materiale di leggere le 70 pagine)".
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"A questa decisione mi sono successivamente allineato per evitare una lunga causa che non avevo intenzione per vari motivi di affrontare. Riflettendoci sopra che vantaggio avrei avuto andando in causa? Siccome bisognava giustificare questo ritiro, siamo stati 4 mesi a discutere sul come o cosa fare, con gli avvocati di Tronchetti che chiedevano come condizione per evitare la causa quella di scrivere un comunicato ammettendo gli errori del libro: cosa che fin dal principio io e l'editore abbiamo escluso".
ZN: Che cosa, secondo lei, ha irritato troppo Tronchetti Provera tanto da chiederle un risarcimento milionario?
Matteo Decina: "A mio parere non ci sono falsità o insulti, ma solo un linguaggio colorito con giudizi duri".
"Ma non discuto il punto di vista di Tronchetti: è il suo punto di vista e come qualsiasi altro punto di vista va rispettato. Il libro conteneva le interviste a quattro noti onorevoli - Zanda, Lannutti, D'Alema e Sircana - e la parte relativa alla gestione Tronchetti equivaleva a meno di un capitolo su sei... tutto il resto riguardava altri argomenti".
"Allo scopo è stata anche proposta una seconda edizione (senza il capitolo contestato), proposta scartata immediatamente da Tronchetti. Io non ci perdo certo come immagine, anzi ci ho guadagnato, perché ritengo che i libri non si debbano discutere in tribunali ma in ben altri luoghi aperti e solari, e con repliche semmai ancora più accese. Ognuno la pensi come vuole".
ZN: C'è stata solidarietà nei suo confronti per questa vicenda e, secondo lei, abbastanza?
Matteo Decina: "Sul successo del libro ho pochi dubbi, viste le migliaia di chiamate e mail di complimenti che avevo ricevuto e che a distanza di mesi continuavo a ricevere; compresi quelli di Riccardo Iacona che a ottobre era venuto a casa mia per intervistarmi sul caso Telecom per una trasmissione che sarebbe andata in onda il 27 gennaio 2014".
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