Renderà più veloci i cambi di fornitura ed è già pronto per le applicazioni di domotica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-06-2016]
Alla Triennale di Milano Enel ha svelato la nuova generazione di contatori digitali Open Meter, che nei prossimi anni manderanno progressivamente in pensione i contatori attuali.
Il "contatore 2.0", come familiarmente lo chiama Enel, inizierà a diffondersi in autunno e raggiungerà 32 milioni di edifici tra case private e aziende entro il 2021.
Rispetto ai contatori che ormai siamo abituati a conoscere, Enel Open Meter ha un nuovo design - frutto del lavoro di Michele De Lucchi e del suo team - sviluppato «per essere lineare ed essenziale».
Non è stata tuttavia l'estetica ad aver reso necessario un cambiamento, ma il mutato panorama nel settore della distribuzione e della produzione energetica.
Il nuovo contatore permette di ridurre i tempi di passaggio da un fornitore all'altro, supera la vecchia suddivisione in fasce orarie predefinite (F1, F2, F3), e permette di conoscere con precisione i consumi effettivi, consentendo quindi da un lato a Enel di sviluppare offerte in linea con le reali necessità dei vari utenti e dall'altro agli utenti stessi di tenere sotto controllo i propri consumi.
«La rilevazione dei dati del cliente ogni 15 minuti permetterà di avere un quadro sempre più aggiornato dei prelievi di energia giornalieri e dei comportamenti di consumo dei clienti, sempre più consapevoli e attenti a una maggiore efficienza energetica» spiega Enel nella presentazione.
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Inoltre il contatore 2.0 dispone anche di funzionalità che gli consentono di funzionare come «sensore evoluto di rete», caratteristica che faciliterà l'individuazione di eventuali guasti.
Enel sottolinea poi come Open Meter sia «aperto e pubblico» e possa essere connesso agli smartphone e ai dispositivi di domotica: potrà fornire in tal modo lo storico dei consumi e anche quello della produzione, per tutte quelle realtà che sono dotate di impianti di generazione (solare, eolico e via di seguito).
In questo modo Enel punta a migliorare la gestione della fornitura di elettricità, andando a creare quella smart grid di cui spesso si sente parlare e che ha nella generazione distribuita una componente importante.
Tutto ciò richiederà a Enel un investimento pari a circa 2,5 miliardi di euro e non riguarderà le città in cui la rete di distribuzione Enel è stata rilevata da altre aziende, come la milanese A2A e la romana Acea.
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