Il Captcha invisibile di Google

Addio a test e caselle da spuntare: il sistema ci riconosce in automatico.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-03-2017]

google nuovo recaptcha invisibile

Una scomodità necessaria: per lo più è così che chi naviga nel web considera i Captcha, quei piccoli test che consentono di separare gli utenti veri dai bot.

Bisogna riconoscere però che nel tempo ci sono state delle migliore: per esempio il reCaptcha di Google, uno degli strumenti più adoperati, nelle ultime incarnazioni chiede semplicemente di fare clic vicino alla scritta Non sono un robot.

L'idea è che gli algoritmi che sovrintendono al riconoscimento siano così efficienti che non è necessario sottoporre il visitatore a dei quiz.

Ora però Google ha deciso di andare ancora oltre e rendere completamente invisibile il Captcha.

Seguendo il motto «Difficile per i bot, facile per gli umani», l'ultima versione di ReCaptcha non mostra alcuna finestra, né per sottoporre un enigma né per far cliccare su una casella: si limita a lavorare in background.

Google si limita a dire che l'efficacia del riconoscimento è dovuto a «una combinazione di tecniche di apprendimento automatico e di analisi avanzata dei rischi, che si adatta alle nuove minacce», ma preferisce non scendere nei dettagli.

Sondaggio
In Islanda, paese protestante con 320.000 abitanti tutti on line, nei mesi scorsi si è molto parlato di una legge che proibisca completamente la pornografia on line (quella stampata è già proibita) attraverso filtri centralizzati. Secondo te...
E' giusto. Anche in Italia si dovrebbe fare lo stesso.
Non è giusto, perché limita la libertà.
E' giusto, ma tanto ci sarà chi riuscirà ugualmente a scaricare materiale pornografico.
Ci sono problemi molto più importanti.
Aumenteranno ancora di più i suicidi e gli alcolizzati

Mostra i risultati (5519 voti)
Leggi i commenti (47)

A mano a mano che questo nuovo sistema si diffonderà, quindi, potremo procedere spediti sulle pagine web senza doverci preoccupare di farci riconoscere come esseri umani, poiché Google ci avrà già identificato.

Soltanto se ci scambierà per un bot dovremo allora sottoporci al test per dimostrare di essere chi sosteniamo.

Qui sotto, il video di presentazione del nuovo ReCaptcha.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

Forse preferisce non scendere nei dettagli perchè ha qualcosa da nascondere? Un sistema che distingue automaticamente un umano da un bot mi sembra francamente piuttosto pericoloso poiché a maggior ragione rispetto agli algoritmi odierni, sarà sempre più e sempre meglio in grado di tracciare tutte i siti che visitiamo e tutte le tracce... Leggi tutto
19-3-2017 15:12

In effetti, ormai Google (e non solo) di noi conosce di tutto e di più, compresa la lunghezza la quantità e il colore dei nostri peli del c***; solo che deve inventarsi una giustificazione plausibile per far finta di spiegare quel che giustificabile non è.
13-3-2017 18:36

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Fidanzati sospettosi o inguaribili diffidenti, qual è la vostra arma preferita tra quelle che Facebook mette a disposizione di voi gelosoni per controllare il vostro partner?
I cuoricini in bacheca: un segno per far sentire sempre e dovunque la propria presenza, nonché un espediente per marcare il territorio del partner.
L'applicazione "Chi ti segue di più?": bisogna convincere il partner a usare questa applicazione (apparentemente innocua) per scovare eventuali vittime da annotare sulla propria black list.
Facebook Places: permette di taggare compulsivamente il partner e rendere noto al mondo intero il fatto che lei e il suo lui si trovano sempre insieme.
L'auto tag nelle foto: indispensabile strumento per essere certi di ricevere notifiche qualora un'altra persona osasse commentare o piazzare "Mi piace" alle foto del/della partner.
I commenti minatori: il simpatico approccio ossessivo-compulsivo verso chi tagga il partner o ne invade la bacheca. Di solito consiste in un discreto: "Che bello il MIO amore!"
Il profilo Facebook in comune: un unico profilo scoraggia anche il più audace dei rivali dal tentare un approccio.
La password nota al partner: Della serie: "Amore, se non mi nascondi niente allora posso avere la tua password?". Nessun messaggio di posta, commento o notifica è al sicuro.
Il tasto "Rimuovi dagli amici": una volta in possesso della password del partner, qualsiasi rivale dalla foto profilo provocante o la cui identità è sconosciuta verrà subito rimosso dagli amici.
La trappola: spacciandosi per il partner (password nota), si inizia a contattare i presunti rivali e testare le loro intenzioni con domande e allusioni per far cadere in trappola anche i più astuti.
Il Mi piace minatorio: post, foto, tag, nuove amicizie sono regolarmente marchiati da un Mi piace del partner. Dietro una parvenza di apprezzamento, dimostrano quanto in realtà NON piaccia l'elemento.

Mostra i risultati (422 voti)
Aprile 2024
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Il piano Merlyn, ovvero la liquidazione di Tim
Falla nelle serrature elettroniche, milioni di stanze d'hotel a rischio
L'antenato di ChatGPT in un foglio Excel
La valle inquietante
La crisi di Tim e la divisione sindacale
La fine del mondo, virtuale
WhatsApp e Messenger aprono agli altri servizi di chat
Permainformatica
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 20 aprile


web metrics