Bruciati quattro milioni di dollari per una falsa notizia apparsa sul sito Engadget.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-05-2007]
Sono bastate sette righe pubblicate dal sito Engadget a far crollare il titolo Apple e a causare una perdita netta di 3 milioni di euro. Il noto sito di tecnologia aveva infatti pubblicato la notizia che l'atteso iPhone di Apple avrebbe subito un ritardo quattro mesi (da giugno a ottobre) e che anche la nuova versione del sistema operativo dei Macintosh "Leopard" avrebbe subito un ritardo e sarebbe invece uscita il prossimo gennaio.
Ecco come sono andate le cose. I dipendenti Apple mercoledì mattina hanno ricevuto nella loro mailbox quella che sembrava una comunicazione ufficiale dell'azienda e che annunciava i ritardi dei due prodotti. Un impiegato ha inoltrato immediatamente la comunicazione al sito Engadget, che - verificata velocemente la fonte - ha pubblicato la notizia, che è ancora disponibile online:
This one doesn't bode well for Mac fans and the iPhone-hopeful: we have it on authority that as of today, the iPhone launch is being pushed back from June to... October (!), and Leopard is again seeing a delay, this time being pushed all the way back to January. Of 2008. The latest WWDC Leopard beta will still be handed out, but it looks like Apple-quality takes time, and we're sure Jobs would remind everyone that it's not always about "writing a check", but just how much time are these two products really going to take?Il messaggio email sembrava provenire veramente da Apple e aveva tutte le caratteristiche per sembrare una reale comunicazione ufficiale dell'azienda. La notizia però si è rivelata falsa, ossia non proveniente da Apple, e dopo appena venti minuti la casa di Cupertino ha pubblicato una smentita, ripresa anche da Engadget. Tuttavia questo non ha impedito al titolo Apple di crollare: le azioni sono passate da 107 dollari a 103 103, bruciando qualcosa come quattro milioni di dollari (circa tre milioni di euro).
Il titolo poi è risalito, ritornando a fine giornata ai livelli di apertura, ma le azioni sono comunque passate di mano: chi le ha comprate nel momento di massimo ribasso è riuscito a guadagnare cifre notevoli, mentre chi le ha vendute temendo ulteriori crolli è rimasto con le pive nel sacco.
L'accaduto fornisce lo spunto per alcune considerazioni. In particolare si riapre il dibattito tra sostenitori e detrattori dei blog e in generale dei siti di informazione, che spesso pubblicano notizie in fretta, senza le necessarie verifiche e magari correggendole successivamente. Questa è però ormai una caratteristica della società dell'informazione, che coinvolge anche i grandi quotidiani online e non soltanto i siti più piccoli.
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