Apple cambia in meglio ma perde in Borsa

L'abbassamento del prezzo e il rinnovo della gamma iPod e iPhone forse preludono a un'inversione della domanda, ma Steve Jobs corre ai ripari.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-09-2007]

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Secondo alcune analisi di mercato, l'abbassamento dei prezzi e l'approssimarsi delle feste natalizie provocheranno invece una nuova ondata di richieste, per cui varrebbe la pena di considerare per tempo la possibilità di un acquisto sinora improponibile a causa dei prezzi e di alcune scelte commerciali obiettivamente limitanti.

Del resto le critiche e le illazioni sulla revisione dei listini a pochi mesi dall'uscita dell'iPhone non sono concordi, anche senza dar credito a Steve Jobs, che cerca di vestire la pelle dell'agnello affermando di voler beneficiare gli acquirenti sotto le feste permettendo loro - bontà sua - di acquistare con minor sacrificio economico un prodotto tecnologicamente all'avanguardia.

Invece secondo molti analisti, GfK in testa, nel corso di quest'anno il mercato dei riproduttori musicali di Cupertino crescerà soltanto di circa il 7% contro il 25% dell'anno scorso, con 21 milioni di apparecchi venduti soltanto tra ottobre e dicembre.

Secondo i tecnici finanziari di Gartner, si tratterebbe invece di una mossa del tutto simile a quella effettuata da Sony per la sua PS3, mentre per Piper Jaffray sarebbe il tentativo di entrare in forze nel mercato dei telefonini; Oppenheimer al contrario stima che l'abbassamento del prezzo dela versione 2G preluderebbe all'uscita di un modello 3G.

Sia come sia, il rinnovamento ha toccato un po' tutti i modelli. iPod Shuffle ha nuove colorazioni mentre il Classic ha ricevuto una robusta dose di "epo" passando da 80 a 160 GB. Il Nano a sua volta è stato rivisitato ampliando lo schermo a vantaggio dei giochini e raddoppiando la memoria flash.

Ma la vera star del ricondizionamento è senza dubbio l'iPod Touch, fratello minore di un iPhone ma senza il telefono, evidentemente visto da molti come una imposizione insostenibile concettualmente (e finanziariamente) dentro e fuori dagli USA.

Conserva infatti lo schermo tattile per la navigazione Wi-Fi in internet ma guadagna la possibilità di scaricare i brani direttamente dalla rete senza passare attraverso un PC; secondo Current Analysis, una mossa azzeccata per inserirsi nel mercato dei PDA.

Quanto all'iPhone, col prezzo ridotto di un terzo (si dovrebbe trovare in negozio a circa 260 euro) potrebbe restare la star del "best buy" sino a fine anno ed oltre, raggiungendo la soglia del milione di esemplari venduti che è e rimane nelle previsioni dell'azienda di Cupertino.

Unici scontenti resteranno -ovviamente- tutti i fans che hanno vegliato e strapagato per accaparrarsi un prodotto prima del resto del mondo; ma proprio così che va il mondo reale, cioè quello degli utenti normali.

Anche se Steve Jobs, sempre con l'aria di concedere chissà quali benefici, promette a tutti i primi acquirenti dell'apparecchio "acquistato presso AT&T o Apple" un credito di 100 dollari per l'acquisto di altri prodotti della Casa, però solo "spendibili presso il sito o i negozi Apple".

Un modo come un altro di incrementare il volume delle vendite, probabilmente al netto di spese e imposte e senza spendere una lira in pubblicità.

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