Apple taglia la produzione: meno iPod, iPhone e MacBook

Nei prossimi mesi da Cupertino usciranno meno prodotti. Se la legge della domanda e dell'offerta è vera, Apple dovrà farsi qualche domanda sulla propria politica di vendite.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-02-2008]

Foto di Andres Rodrigo Gonzalez Buzzio

A guardare da fuori, sembrerebbe un momento d'oro per Apple. Il lettore Mp3 per definizione è l'iPod, l'iPhone è l'oggetto del desiderio di molti, i prodotti della Mela in generale destano ammirazione per la funzionalità (sì, anche Leopard, nonostante le pecche) ed estetica. Insomma, a Cupertino sembrano non sbagliare un colpo.

Tuttavia giunge la notizia di un taglio alla produzione di iPod, iPhone e MacBook per il primo quarto dell'anno. La notizia si unisce a quella che riporta l'andamento delle azioni Apple, che dall'inizio dell'anno hanno perso il 38%. Steve Jobs è ottimista e intravede una ripresa in primavera, ma intanto la situazione non è delle più rosee.

Alcuni, in queste ore, stanno provando a motivare questo scivolone di inizio anno, analizzando i vari prodotti singolarmente e mettendoli in relazione con la situazione economica nel suo complesso.

Per iniziare, ciò che Apple vende fa parte dei cosiddetti "beni di lusso": un lettore Mp3 può essere bello e fors'anche utile, ma non indispensabile. Considerata la situazione non proprio florida dell'economia - americana in particolare, cosiderato il protagonista - è quasi fatale che i consumi in questo settore non siano favorevoli ai piani di sviluppo di Apple.

Secondariamente, i prodotti. L'iPhone, per esempio, è un bell'oggetto, ma al di là dell'apparenza da tempo molti ne segnalano le carenze rispetto ad altri prodotti probabilmente meno eleganti, privi di touchscreen ma dotati di più funzioni. Inoltre è "blindato": certamente può essere sbloccato, ma invalidando così la garanzia (e non tutti sono disposti a rischiare) e possedendo come prerequisito capacità tecniche di base.

L'iPod è un gran successo, ma per quanto riguarda la versione Touch valgono considerazioni simili a quelle fatte per l'iPhone: bello è bello, ma la versione classica costa meno ed è più capiente (almeno fino all'introduzione dei nuovi modelli da 32 Gb, che hanno ridotto il divario a fronte di un prezzo di quasi 500 dollari). Inoltre la concorrenza, che ha prezzi inferiori proprio per cercare di contrastare l'evidente supremazia, è agguerrita.

Infine i MacBook, il cui calo della produzione secondo alcuni prelude a un aumento, invece, di quella degli iMac. Certo, si può anche considerare che rispetto a un equivalente computer con Windows o Linux un MacBook costa di più, ma difficilmente i fan della Mela si fanno fermare da contrattempi come questo, e probabilmente a ragione (anche perché sostengono che un Apple duri più a lungo di un comune Pc). Tuttavia, in tempi di economia non favorevole, qualche tiepido devoto potrebbe decidere di risparmiare qualcosina e gettarsi tra le braccia del nemico, almeno temporaneamente.

A ogni modo, quand'anche la colpa fosse da attribuire tutta all'economia, non farebbe male a Apple riconsiderare la propria politica dei prezzi, per vedere se effettivamente c'è corrispondenza tra quanto richiesto agli acquirenti e quanto offerto.

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Commenti all'articolo (1)

disingannati dalle appariscenti funzioni, si arriva alla sostanza dopo essere stati abbagliati dalla sponsorizzazione di massa... io lo professavo sin dal debutto che era un oggetto di tendenza e basta l'Iphone, e finalmente ci sonole prove i sostenitori di apple adesso possono dire quel che vogliono, saranno parole vane. :)
13-2-2008 20:33

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