Google vuole cambiare il mondo, cominciando da YouTube

Per raggiungere un bene più grande si può anche derogare alla regola d'oro: "don't be evil".



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-06-2008]

Google, per cambiare il mondo, comincia da YouTube

"L'obiettivo della nostra compagnia non è monetizzare tutto quanto; l'obiettivo è cambiare il mondo": questa, sintetizzata dalle sue stesse parole, è la posizione di Eric Schmidt, Ceo di Google.

In quest'ottica - spiega - vanno visti tutti gli sforzi dell'azienda, compresa la guerra per il mercato della pubblicità online, su cui Google sta investendo come non mai e per il quale ha grandi progetti che passano attraverso YouTube.

Nel prossimo anno, infatti, il più famoso e utilizzato sito per la condivisione di video dovrà trasformarsi in un prodotto che rende anche dal punto di vista economico grazie a nuove forme di advertising che man mano verranno svelate.

Al momento, YouTube per Google rappresenta sostanzialmente un grande consumo di banda in uscita, ma presto inizierà a essere anche una voce attiva nei bilanci della compagnia: "Non sappiamo ancora come ricaveremo somme significative di denaro da YouTube", dice Schmidt, che però è ottimista e si aspetta "la creazione di un'intera nuova industria".

Il centro di tutto questo, in ogni caso, non sarà la necessità di fare soldi: in fondo, tutti sanno che il motto di Google è "don't be evil", "non essere cattivo".

Anche su questo Schmidt fa una riflessione: quando è arrivato a Google, nel 2001, pensava che si trattasse di una sorta di scherzo ideato dai due fondatori, Page e Brin. Più avanti si è accorto che la cosa veniva presa sul serio.

Non essere cattivo non è tanto una presa di posizione morale assoluta, quanto un mezzo ideato per dare il via ai dibattiti interni su quale sia il comportamento etico della compagnia. "È una regola culturale, un modo di forzare una conversazione, specialmente nelle aree ambigue", spiega il Ceo.

D'altra parte lo stesso Schmidt, quando a suo tempo gli venne fatto notare che acconsentire alla censura cinese sembrava contraddire in pieno la regola d'oro di Google, aveva già piantato dei paletti. Egli aveva spiegato che in realtà stava applicando un sistema più flessibile, la cui definizione comprende e supera il motto ufficiale e che consente l'uso strumenti cattivi (come la censura) per raggiungere un bene più grande.

In questo senso la monetizzazione è il mezzo e non il fine. Google non è buona per definizione, ma le sue strategie - dicono - vengono vagliate secondo un punto di vista etico di grande respiro prima di essere implementate.

In ciò si colloca l'attività filantropica del motore di ricerca, che si esprime nel web attraverso Google.org e ha tra i suoi campi d'interesse lo sviluppo delle energie rinnovabile e la lotta alle malattie.

Perché Google vuole cambiare il mondo e attua delle strategie mature per raggiungere il proprio obiettivo; strategie che comprendono anche la colaborazione con le aziende rivali. È così che si comportano le compagnie mature: non dominano incontrastate eliminando la concorrenza, ma insieme alla competizione lasciano spazio anche alla cooperazione. O così dice Schmidt.

A queste parole saranno probabilmente fischiate le orecchie a qualcuno in Microsoft, visto che la destinataria delle osservazione è proprio lei: "Il modello di Microsoft, dove c'è solo la competizione, non è, in realtà, il modello nelle strutture industriali mature".

Google non fa queste cose, Mountain View non è Redmond, dove chi vince prende tutto: "Bisogna mettersi in testa che ci sono sia la competizione che la collaborazione nelle industrie mature". Non bisogna essere cattivi.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

{utente anonimo}
:D Leggi tutto
13-6-2008 13:44

{Franz}
Scusate, non e' per difendere Micro$oft Leggi tutto
13-6-2008 08:13

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