Il browser di Google fa uso di codice open source rilasciato da Redmond, sfruttando funzioni ufficialmente non supportate.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-09-2008]
Che Google Chrome abbia dei debiti verso altro software open source, Firefox e WebKit in testa, è di dominio pubblico. Che tra i creditori ci sia anche Microsoft, invece, è una novità abbastanza interessante.
Scott Hanselmann, senior programming manager dell'azienda di Redmond, ha scoperto che Chrome fa uso di Windows Template Library, un software rilasciato da Microsoft con una licenza relativamente libera che ha per scopo la costruzione di interfacce utente per Windows.
La cosa, in sé, non è sconvolgente. Quel codice è stato rilasciato proprio perché chiunque potesse utilizzarlo per le proprie applicazioni. È invece strano che Google abbia usato funzioni "non documentate e non supportate".
"Completamente non documentato da Microsoft. Si possono ricavare queste informazioni disassemblando kernel32.dll in Vista Sp1". Oltre alla mancanza di garanzie circa una futura compatibilità - dovuta all'uso di funzioni ufficialmente non supportate - entra in gioco la pratica del reverse engineering di Windows, pratica peraltro vietata dalla licenza.
L'uso delle Api proibite si è reso necessario per poter sfruttare la tecnologia di sicurezza chiamata Data Execution Prevention - che serve a prevenire diversi tipi di attacco - sotto Windows Xp Sp2. La funzione, infatti, è teoricamente disponibile solo sotto Vista, Windows Xp Sp3 e Windows Server 2008.
Il problema è che, facendo così, Google espone i propri utenti a conseguenza che essa stessa non può prevedere: che succederà qualora Microsoft dovesse decidere di cambiare l'implementazione di queste interfacce? Forse Google rilascerà un aggiornamento silenzioso e la cosa si risolverà così?
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