** Hacker giapponesi rievocano le violenze del passato ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 2 febbraio 2000] In questi ultimi mesi si e' parlato molto di attacchi ai computers di note aziende o addirittura di enti governativi da parte di pirati informatici, ma quasi sempre si poteva riconoscere un'azione che mirava ad impossessarsi di dati riservati o causare danni piu' o meno gravi. In Giappone la situazione non muta molto: sono sempre gli attacchi hacker al centro dell'attenzione, ma il contesto e' assolutamente diverso. I computer violati, infatti, non sono serviti come fonte di preziosi dati per ordire pericolosi ricatti, ma come offensive bandiere da far sventolare sotto il naso del governo nipponico. L'avvenimento a cui i pirati fanno riferimento e' il cosiddetto Sacco di Nanchino, avvenuto nel dicembre del 1937, e nel quale morirono civili e prigionieri di guerra, in un numero sul quale Giappone e Cina non hanno mai saputo mettersi d'accordo, ma che all'incirca si aggira dalle 60 mila alle 300 mila persone. Il Giappone viene accusato del massacro dagli hacker, senza mezzi termini e con espressioni molto pesanti. Il messaggio, che si e' riprodotti nei contenuti all'incirca uguale, e' stato pubblicato su un numero impressionante di computers, e non solo appartenenti agli apparati governativi (dei quali 11 sono coinvolti), ma anche banche, aziende finanziarie ed altre istituzioni. Il sito della Banca del Giappone e' stato attaccato additittura 1600 volte, dice un portavoce, Satoru Yamadera. Comunque, si sa di per certo che sono stati colpiti l'Agenzia di Scienza e Tecnologia, la Corte Suprema, Il Ministro della Difesa e il Ministro delle Finanze. I messaggi hanno riportato a galla le atrocita' di cui le truppe giapponesi si resero responsavili, riaccendendo le vecchie tensioni con la Cina ed il resto dell'Asia, causate proprio dalle guerre con il Giappone. Tensioni che comunque con il tempo non sembrano essersi sanate, dato il grande rilievo che la situazione sta prendendo. C'e' a questo punto da augurarsi di non incorrere in un incidente diplomatico. Questi fatti hanno portato alla ribalta per l'ennesima volta il problema della sicurezza sulla rete e dei computer ad essa connessi. Forti critiche sono state mosse al governo da piu' parti per il fatto che a questo tema non si presta mai la dovuta attenzione. "Il problema con la sicurezza su Internet e' che il governo e le sue istituzioni conoscono troppo poco la tecnologia vigente.", ha detto Raisuke Miyawaki, un ex portavoce del governo ed ora analista dei problemi legati alla sicurezza. Parole gia' sentite, dunque, sempre e solo parole. Ultimamente si e' vista la debolezza delle istituzioni in generale di fronte ad attacchi massicci e studiati nei dettagli di persone preparate e capaci: allora a chi dare ragione? Sono i governi che sono impreparati o gli hackers troppo furbi? Denis Caffarel -~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Cina: schedato dal governo chi fa uso di crittografia ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 2 febbraio 2000] "Usi la crittografia? Allora registrati con questo form presso il governo, entro Martedi' 1 febbraio 2000". Sembra quasi suonare cosi' l'ultimatum che ha dato la Cina a suoi 9 milioni di fruitori di servizi Internet e simili. E' stato infatti richiesto a tutti coloro, privati, aziende o enti, che fanno uso di sistemi crittografici per lo scambio di qualsiasi natura di informazioni, di registrarsi presso gli appositi enti governativi di Beijing tramite un modulo appositamente pensato. Suona quasi come una schedatura coatta, e ne ha tutti gli aspetti. Secondo i piani del governo cinese, per assicurare la sicurezza nazionale, e' necessario conoscere i nominativi ed altri dati di tutti coloro che fanno uso di tecniche crittografiche. Di fatto, questo mette in mano al governo la chiave per entrare ovunque e sbirciare come e quando vuole qualsiasi tipo di informazione o comunicazione crittata; questo ha generato il panico soprattutto nelle aziende, che di dare i loro segreti in mano al governo non hanno nessuna voglia. Inoltre la vendita di programmi stranieri di crittografia o che contengono codice a scopo crittografico verra' vietata. Cio' significa che aziende del calibro della Microsoft e della IBM dovranno sostituire i loro codici di crittografia con quelli cinesi. In ogni caso, anche se modificati, i programmi utilizzati dovranno essere diligentemente elencati nel famoso form, insieme a numeri di telefono, indirizzi di posta elettronica, nomi, luoghi di lavoro e altre informazioni strettamente personali realtive ai singoli utenti o ad intere organizzazioni. I problemi realtivi alle adesioni si sono fatti subito sentire: "Abbiamo saputo delle nuove disposizioni sono Venerdi' scorso" dice una giovane donna che per il bene della sua compagia di elettronica si e' affrettata a compilare i moduli "La notizia ci ha alquanto scioccati", dice. Ma sono ancora molti quelli che non hanno effettuato l'auto-denuncia, anche se alla domanda di quanti hanno gia' aderito Yang Lingjun, l'ufficiale in carica del processo di registrazione, risponde un evasivo e poco convincente "Molti". Ma oltre ai problemi di ordine interno, la questione ha sollevato anche polemiche a piu' ampio raggio, coinvolgendo soprattutto l'adesione della Cina al World Trade Organization (WTO) americano, che dovrebbe avvenire entro quest'anno. Si parla gia' di incontri, ma risoluzione della faccenda risulta fondamentale, in quanto alcuni analisti sostengono che all'interno del WTO la Cina potrebbe provare a nascondersi dietro una clausola, esonerando i membri dalle regole nelle quali la sicurezza nazionale e' un punto fermo. La questione pare lungi dall'essere risolta, anche per i strettissimi limiti di tempo ai quali istituzioni governative e aziende sono posti. Denis Caffarel -~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** AltaVista paga per i banner: e' il canto del cigno? ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 2 febbraio 2000] AltaVista, uno dei motori di ricerca più conosciuti, ha annunciato ieri che presto iniziera' a pagare i siti che porteranno accessi al proprio portale. L'offerta e' di tre centesimi di dollaro (circa sei lire italiane) per ogni clic sui banner che i webmaster metteranno sulle proprie pagine web: l'offerta e' rivolta non solo ai siti piu' frequentati, ma anche a quelli amatoriali. Tuttavia non tutti potranno far parte degli "eletti", ma solo i siti che dimostreranno di essere aggiornati frequentemente, oltre che di essere affidabili e funzionanti. Nel mese di febbraio sono previsti 10.000 affiliati, i quali metteranno nelle loro pagine un box in cui sara' possibile digitare l'oggetto della ricerca. La cosa non farebbe notizia (molti sono i motori di ricerca che da tempo si sponsorizzano con i banner e con i box di ricerca), se non fosse un chiaro segnale delle difficolta' in cui AltaVista versa. Il motore di ricerca, un tempo, quando ancora apparteneva alla Digital, era noto per essere tra i piu' vasti e affidabili; oggi le cose sono cambiate e AltaVista vive un po' troppo di luce riflessa. Le ricerche che vanno a buon fine sono un numero inferiore rispetto al passato e, di conseguenza, altri motori si vanno affermando, sottraendo potenziali accessi al motore piu' noto. Non fraintendetemi: AltaVista rimane uno dei siti in assoluto piu' frequentati, e non morira' di certo domani. E' pero' evidente che il motore non funziona piu' come un tempo e, nei risultati di una ricerca, ai primi posti figurano sempre piu' spesso siti che non c'entrano nulla con quanto cercato. E' colpa della vastita' di Internet? Forse. Secondo alcuni, la colpa e' da imputarsi alla minore considerazione di AltaVista verso lo sviluppo motore di ricerca, in favore di altri settori del portale (commercio elettronico e informazioni finanziarie in primis). Certo e' che oggi esistono altri motori che forniscono, in media, risultati piu' affidabili, e molti si stanno disaffezionando. Un esempio? La prestigiosa rivista Time Magazine (http://www.pathfinder.com/time/magazine/articles/0,3266,35863,00.html) ha assegnato a Google (http://www.google.com) il premio di miglior search engine dell'anno: "Finalmente un motore di ricerca che fa il motore di ricerca e lo fa bene", e' stata la motivazione. Dario Meoli -~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** 2030: back-up del cervello umano ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 2 febbraio 2000] Secondo un articolo pubblicato su Psychology Today, a firma del dottor Raymond Kurzweil, entro trent'anni sara' possibile memorizzare su computer tutti gli impulsi elettrici di un cervello umano, in maniera da poterne ricavare una copia perfetta: in pratica, l'equivalente di un back-up. Kurzweil afferma che la mente umana potrebbe un giorno continuare a vivere, all'interno di computer, anche dopo la decadenza fisica del corpo; ma soprattutto, questo giorno sembrerebbe non essere troppo lontano. Proseguendo di questo passo, l'articolo va a pescare in piu' d'una occasione nella fantascienza: "L'uomo e la macchina hanno iniziato a fondersi. Si comincia con la scannerizzazione del cervello umano e la memorizzazione in un computer: un pezzettino per volta, gli scienziati inseriscono nel computer l'intero cervello, che e' stato rapidamente congelato subito dopo la morte del "paziente". A poco a poco, ogni singolo neurone viene memorizzato nel computer". Se back-up deve essere, che back-up sia. Ricordate di fare spesso il back-up del vostro cervello; ricordate anche di eseguire il programma di deframmentazione (non si sa mai). Soprattutto, tenete sempre in mente che il back-up non deve essere eseguito con fini di lucro e che solo il possessore dell'originale avra' titolo di utilizzare legalmente la copia di back-up. Dario Meoli -~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Internet Explorer: da Haley a Mars ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 2 febbraio 2000] Microsoft ha recentemente modificato la propria roadmap per il sistema operativo Windows: non verranno infatti piu' sviluppati Neptune e Odissey, l'uno destinato al mercato business e l'altro a quello consumer, ma si convergera' in un solo prodotto adatto a tutte le esigenze. E' invece di lunedi' la notizia secondo cui sono state modificate anche le tappe e le modalita' di realizzazione della nuova versione di Internet Explorer, la 6.0, il cui nome in codice e' cambiato da Haley in Mars. A parte il nome sono stati soprattutto modificati gli obiettivi del nuovo IE, in base al feedback dei beta-tester che partecipano all'operazione partita lo scorso ottobre. Il fine ultimo e' tuttavia lo stesso: rendere l'utilizzo del PC sempre piu' agevole e facilitare la navigazione su Internet anche all'utente occasionale, grazie all'introduzione degli Activity Center. Questi nuovi strumenti Microsoft rappresentano un insieme di tool molto specifici, ognuno con un proprio compito (visualizzazione/modifica di immagini, creazione/editing musicale ecc.) che pare interagiranno a livello molto basso col sistema operativo: questo significa che l'invadenza di IE nei confronti di Windows 98/2000 verra' mantenuta, se non incrementata. Inoltre questi tool saranno estremamente vari e copriranno un range molto vasto di possibili utilizzazioni: purtroppo il mio timore e' che prima o poi IE svolgera' anche le abituali operazioni dei piu' diffusi software applicativi e che di questo passo IE 7.0 sostituira' completamente Office 200x. Nel frattempo prepariamoci ad accogliere la versione 5.5 di IE: e' possibile scaricare dal sito Microsoft (http://www.microsoft.com/) la prima beta di questo prodotto, diffusa in dicembre. La vedremo sui nostri desktop verso l'estate o poco dopo, quando verra' commercializzata assieme Windows 98 Terza Edizione (anche noto come Windows Millennium). Le caratteristiche piu' importanti della versione 5.5 sono il supporto al DHTML e al testo verticale, nonche' una migliore interoperabilita' con i vari linguaggi mondiali (soprattutto quelli basati sui caratteri non latini). Marco Novelli -~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Mobile Linux spiegato da Linus Torvalds ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 2 febbraio 2000] Transmeta, da quando ha annunciato il suo nuovo processore mobile x86 compatibile, ha avuta un improvvisa notorieta', anche perche' Linus Torvalds, il padre di Linux, sta collaborando ormai da alcuni anni con lei per sviluppare Mobile Linux, una versione ridotta di Linux, il famoso sistema operativo open source. Mobile linux sara' sviluppato per essere compatibile con dispositivi internet e computer portatili con risorse limitate. "Transmeta voleva dimostrare qualcosa di completamente nuovo" ha spiegato Torvalds, che lavora come ingegnere software presso Transmeta. "hanno cercato di realizzare un prodotto completamente nuovo che potesse davvero sorprendere tutti. Per ottenere questo risultato, è indispensabile avere conoscenze approfondite sul sistema operativo e su alcune applicazioni". I processori Crusoe prodotti da Transmeta, funzionano anche con software Windows, ma per quanto riguarda i dispositivi portatili, essi favoriranno Linux. "Se Transmeta si fosse rivolta direttamente a Microsoft chiedendole di realizzare una versione ridotta di Windows 98, ci avrebbero riso in faccia. Noi abbiamo bisogno di modificare il sistema operativo secondo le nostre esigenze". Mobile Linux comunque non è poi cosi' ridotto, infatti richiede 24 MB di memoria flash, 32 se si vogliono piu' applicazioni gia' da subito. Questi requisiti non vengono reputati eccessivi da Torvalds, che ammette che l'evoluzione di Linux sia solo un modo per vendere piu' processori, e pensa che esso sia solamente una premessa, secondo lui infatti il sistema operativo dovrebbe essere modificabile e adattabile per ogni tipo di hardware, in modo che tutti i produttori possano sceglierne le parti migliori in assoluta liberta senza obblighi di licenze da rispettare, quello che ne derivera' sara secondo Linus un mondo migliore. Stefano Bussolino -~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Ford sfreccia sulle autostrade informatiche ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 2 febbraio 2000] Dopo l'alleanza con Yahoo! di cui abbiamo parlato nelle ZEUS News n.10, la Ford ha annunciato che entro tre anni tutte le sue auto saranno equipaggiate per navigare su Internet. Tramite il computer di bordo, controllabile attraverso comandi vocali, sarà possibile visualizzare mappe stradali ed informazioni meteo, scegliere i percorsi con minor traffico e programmare le fermate per il rifornimento di carburante. Edoardo Dezani -~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Adsl: Wind è pronta ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 2 febbraio 2000] Tra due settimane anche Wind fara' parte dei gestori che hanno distribuiranno sul mercato il nuovo servizio Adsl: si unira' cosi a Infostrada e a Telecom Italia per la commercializzazione di "Turbo Internet", il nome con cui viene normalmente chiamata la connessione Adsl. La novita' e' stata annunciata lunedi' dall'amministartore delegato di Wind Tommaso Pompei, che a proposito del nuovo servizio fornito ha dichiarato che presto Wind firmera' il contratto con Telecom e, in pochi giorni, il servizio potra' partire. Ma alcuni punti, riguardo la concorrenza, secondo Pompei non sono stati ancora ben definiti, e richiederanno l'intervento da parte dell'Antitrust. Non dimentichiamo infatti che, ancora per alcuni mesi, ogni societa' telefonica che voglia offrire servizi Adsl, dovra' rivendere un prodotto acquistato prima da Telecom, con il conseguente innalzamento dei prezzi. Stefano Bussolino