** Microsoft invia una proposta d'accordo **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000]

Forse il processo antitrust sulla vendita gemellata di Internet Explorer e 
Windows 98 si avvicina alla fine: Microsoft nel pomeriggio di venerdi' ha 
inviato via fax una proposta di accordo al Ministero di Giustizia 
americano. I vertici di Redmond hanno deciso di compiere il primo passo 
verso una composizione amichevole incalzati dal Giudice Jackson che, se non 
si fossero avuti dei progressi tangibili nelle trattative, aveva minacciato 
di emettere la sentenza  con cui decretava lo smembramento della creatura 
di Bill Gates.

Nella proposta di Microsoft non sarebbero contenute modificazioni 
strutturali dell'azienda, ma semplici concessioni quali l'attuazione di 
politiche commerciali meno aggressive e la diminuzione del prezzo dei suoi 
sistemi operativi.

Per discutere dell'accordo probabilmente si incontreranno sabato a Chicago 
il Presidente di Microsoft Bill Gates, il Procuratore Generale Joel Klein e 
il mediatore Robert Posner.

Se le parti arriveranno a un accordo, il passo successivo sara' 
l'emanazione da parte del Giudice Jackson di un ordine esecutorio della 
corte (enforceable court order); inoltre la Corte dovra' controllare i 
comportamenti futuri di Microsoft per accertare che si attenga all'ordinanza.

La volonta' di Microsoft  di accettare alcune richieste dell'accusa e' 
dovuta anche al proliferare di cause civili: sono ormai diventate ben 110 
in 28 stati. I consumatori richiedono il rimborso dei prezzi eccessivi 
imposti su Windows 95 e Windows 98 in virtu' del monopolio, e una eventuale 
sentenza di condanna del Giudice Jacson al riguardo  costituirebbe un 
precedente difficilmente controvertibile. Infatti le leggi federali 
americane consentirebbero l'utilizzo come prova di questa sentenza nei casi 
successivi.

Grazie alle prime voci di patteggiamento  il titolo Microsoft ha guadagnato 
al Nasdaq circa l'8% nella giornata di giovedi'. Anche l'opinione pubblica 
condivide il recente riavvicinamento delle parti: in un  recente sondaggio 
condotto dall'Americans for Technology Leadership l'80% degli americani si 
e' dichiarata favorevole all'accordo, mentre solo il 17% vede lo 
smembramento come unica soluzione.

Edoardo Dezani
 


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Blu e Tim si scontrano sul roaming ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000] Tra le ultime mosse da effettuare prima della propria partenza ufficiale, prevista per maggio, Blu ha dovuto pensare agli accordi con gli altri gestori di telefonia mobile per poter utilizzare i loro ripetitori, in attesa di terminare l'installazione dei propri su tutto il territorio, per offrire ugualmente un servizio completo ai clienti. La concessione per l'utilizzo dei propri ponti radio, che in gergo viene chiamato "roaming", e' obbligatoria da parte dei vecchi gestori per favorire l'inserimento sul mercato dei nuovi; questo era gia' successo infatti, in precedenza, per Omnitel e Wind. La richiesta di Blu e' stata quindi presentata a Omnitel, che ha proposto un'offerta considerata equa, e a Tim. Quest'ultima, al contrario, avrebbe richiesto una cifra spropositata (si parla del 30% in piu' rispetto a quella chiesta da Omnitel); per questo motivo Blu ha deciso di ricorrere all'Autorithy per le Comunicazioni contro Telecom Italia Mobile. Alessandro Sacco


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Wind si espande con le chiamate urbane ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000] Il 1 gennaio Wind era gia' partita in 10 citta' (Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Bergamo, Brescia, Venezia, Napoli e Palermo.) con il servizio che permette di effettuare chiamate all'interno della stessa area urbana, servizio che in precedenza poteva offrire solamente Telecom. Ora il servizio si sta pian piano estendendo sul territorio nazionale, con l'obiettivo di coprirlo interamente; e' stato recentemente attivato a Monza ed in una cinquantina di comuni della Brianza che appartengono al distretto con prefisso 039. Questo tipo di servizio, oltre a quello per le chiamate interurbane, sia per le aziende sia per i privati, viaggera' su una nuova rete in fase di allestimento. La rete, che sara' realizzata con il sistema SDH (Synchronous Digital Hierarchy), e' frutto di un accordo biennale con Marconi, società che si occupa di telecomunicazioni e di trasmissione dati su reti a banda larga e fibra ottica. Alessandro Sacco


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Motori di ricerca: Google raddoppia ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000] Google (http://www.google.com) e' sicuramente uno dei motori di ricerca attualmente piu' precisi e veloci, e il suo successo sta crescendo giorno dopo giorno. Contrariamente a altri motori piu' blasonati, Google infatti ha la caratteristica (non da poco) di funzionare molto bene, ovvero di trovare siti inerenti la ricerca effettuata dall'utente con una percentuale di successo piu' alta rispetto ad altri motori. Google utilizza infatti algoritmi matematici per classificare i siti a seconda del numero di altri siti che li linkano, nonche' quante volte e in che forma essi vengono linkati. In questo modo i siti di primaria importanza acquistano un maggior punteggio e, quando l'utente effettua una ricerca, compaiono nei primi posti. La novita' di Google e' l'aver integrato il suo ottimo motore di ricerca con l'Open Directory Project, uno dei piu' vasti siti che indicizzano il web per categorie (similmente a come operano i noti Yahoo o Excite). La fortuna di siti quali Open Directory Project sta nel fatto che le categorie in cui inserire i siti sono scelte dagli stessi utenti di internet, e sono pertanto molto accurate: per esempio, un webmaster di un sito di basket in italiano vorra' inserire il suo sito nella categoria World/Italiano/Sport/Pallacanestro, piuttosto che in un'altra piu' generica. L'utente, andando a visionare le voci di quella categoria, trovera' facilmente il sito che gli interessa. La "morale" non puo' che essere una: adesso che e' possibile effettuare ricerche sia per parole chiavi, sia per categorie, e' prevedibile una crescita ancora maggiore del successo di Google. Dario Meoli


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Pagine gialle sul telefonino ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000] "Pronto Pagine Gialle" e' il nome del nuovo servizio disponibile anche attraverso i telefoni cellulari che, dopo la sperimentazione nel Lazio, e' stato reso finalmente disponibile in tutta Italia. Per il momento il servizio sara' utilizzabile solo attraverso i cellulari di Telecom Italia Mobile, ma verra' presto esteso anche agli altri gestori. PPG supporta inoltre la lingua inglese, e sara' possibile ricevere via SMS le informazioni richieste. La chiamata, effettuabile tramite il numero 89.24.24 non avra' costi aggiuntivi oltre a quelli del piano tariffario prescelto; telefonando da apparecchi di rete fissa, al contrario, costera' 1500 lire. Stefano Bussolino


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Formula 1, ora si puo' giocare ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000] E' nato Fantaformula1, un gioco di concezione simile al ben noto Fantacalcio (in cui i giocatori devono gestire virtualmente una squadra di calcio), ma con tutte le caratteristiche proprie del circus dei motori. La novita' piu' grande di Fantaformula1 e' la possibilita' di giocare attraverso Internet e quindi potenzialmente da qualsiasi parte del mondo. Disponendo di una somma iniziale di 200 "fantamiliardi", si potra' gestire in ogni particolare l'attivita' di un team, comprando motori, telai, piloti, ecc... Il sito http://www.fantaformula.it non e' l'unico che permette di giocare a Fantaformula1 (un elenco completo si trova presso il sito http://liif.gioco.net) ma la sua particolarita', oltre a essere stato concepito da italiani e a essere completamente gratuito, e' il mettere in palio la trasferta gratuita al Gran Premio d'Australia del 2001. Stefano Bussolino


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** AMD introduce Spitfire e cala i prezzi ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000] AMD (http://www.amd.com) fa nuovamente parlare di se’, lasciando trapelare una serie notevole di indiscrezioni. La prima riguarda la prossima introduzione dei processori Spitfire (in italiano "Sputafuoco", un nome che vuole rimarcare la politica estremamente aggressiva dell'azienda): basati sulla stessa tecnologia degli Athlon avranno un po’ meno cache e un socket diverso e saranno rivolti alla fascia bassa del mercato delle Cpu. Gli Spitfire verranno introdotti in maggio e avranno i seguenti prezzi (per lotti di 1000 unita’): Spitfire 550 MHz: 79 dollari Spitfire 600 MHz: 99 dollari Spitfire 650 MHz: 140 dollari Spitfire 700 MHz: 175 dollari Ma le novita’ non finiscono qui: AMD ha deciso di proseguire la lotta con Intel ricorrendo ad una politica di pricing estremamente concorrenziale: per il 24 aprile infatti i prezzi degli Athlon verranno nuovamente tagliati. Eccoli dopo le modifiche: Athlon 1 GHz: 1071 dollari Athlon 950 MHz: 722 dollari Athlon 900 MHz: 589 dollari Athlon 850 MHz: 429 dollari Athlon 800 MHz: 323 dollari Athlon 750 MHz: 242 dollari Athlon 700 MHz: 187 dollari Athlon 650 MHz: 163 dollari L’Athlon 600 MHz dovrebbe invece scomparire dal listino AMD. Altre notizie trapelate in questi giorni: il K6-2+ verra’ prodotto solo in versione mobile per computer portatili, mentre la versione desktop e’ stata definitivamente abbandonata; AMD ha inoltre fatto sapere di voler rivedere le sue strategie pubblicitarie lanciando una campagna su larga scala sia su carta stampata che su televisione, evidenziando particolarmente come la tecnologia AMD non sia rivolta unicamente al mercato videoludico ma anche a quello di utenza professionale. Grazie a questa campagna pubblicitaria e a una politica commerciale molto aggressiva AMD conta di accaparrarsi il 30% del mercato delle Cpu entro fine anno. Per migliorare ancora di piu’ le potenzialita’ delle sue Cpu AMD lancera’ inoltre nel prossimo futuro il programma "Gold Class": ne faranno parte tre produttori di schede madri con i quali AMD studiera’ nuove innovazioni tecniche per ottenere il massimo dai propri processori. Dulcis in fundo: verso fine anno la casa di Sunnyvale introdurra’ una nuova serie di istruzioni multimediali chiamate SIMB che permetteranno di raddoppiare la precisione dei calcoli in virgola mobile, raggiungendo prestazioni eccezionali in ambito 3D e nei campi in cui i calcoli in virgola mobile sono pesantemente richiesti. Marco Novelli


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Linux dilaga ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000] La 65-person Company, fondata nel 1988 e con sede a Palo Alto, rivende dei registratori di cassa basati su Linux e chiamati "Point of Sale". Ricordatevi di questo, se un giorno deciderete di comprare una Harley Davidson oppure se, di passaggio negli States, ordinerete una pizza per telefono al Little Caesars (http://www.littlecaesars.com): Harley Davidson e Little Ceasars sono due delle prime società a usare tali registratori di cassa con sistema operativo Linux. Marco Genovese


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Campagna per l'obiezione di coscienza del software ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 27 marzo 2000] __ Un aneddoto istruttivo __ Poche settimane fa alla facoltà di Informatica dell'Università di Catania è successo che uno studente di secondo anno va dal professore a concordare il lavoro da portare all'esame. Si tratta di un database e il docente chiede che l'esercitazione venga svolta con Access, programma incluso nel pacchetto Office della Microsoft, in grado di funzionare solo sui sistemi operativi Windows della stessa Microsoft. Allora lo studente fa presente al professore che non ha Windows sul computer e, soprattutto, che non ha alcuna intenzione di installarlo. Dice anche che sul suo computer c'è Linux (il sistema operativo "free" e a "sorgente aperto"), che su questo funziona MySql (un gestore di database, anch'esso "free" e a "sorgente aperto") e che è dispostissimo a fare il tutto con questi strumenti. Il professore tergiversa, non è convinto e insiste: "È roba da terzo o forse quarto anno... Meglio che lo fai con Access". Ma lo studente è fermo sulla propria posizione di sviluppare il compito solo con il Free Software. Alla fine a cedere è il docente. __ L'Università e il software __ Spesso nei corsi di laurea di Informatica, Scienze dell'informazione, Ingegneria elettronica e Ingegneria informatica si costringono gli studenti a usare software commerciali e chiusi. Ciò ha almeno quattro effetti: 1. Ogni studente deve acquistare le licenze d'uso del software prescelto dal professore. Ciò significa, nel caso preso in esempio (che è anche un caso molto comune), 100 euro per il sistema operativo più economico della serie Windows (il 98) e circa 650 per il pacchetto Office nella versione che include anche il gestore di database (cioè Access). Se lo studente intende fare a meno delle licenze d'uso viene automaticamente ricacciato nell'area grigia della pirateria del software e minacciato di arresto dalle campagne dai toni terroristici della BSA (Business Software Alliance, il braccio lobbistico della Microsoft). In paesi come l'Italia, dove la BSA è riuscita a imporre una legislazione estremamente repressiva, i guai con la giustizia penale sono un rischio effettivo. 2. Gli studenti che usano sistemi operativi la cui costruzione è coperta dal segreto industriale non hanno modo di sapere esattamente come il sistema operativo stesso funzioni. La Microsoft, per esempio, non ha mai fatto vedere il codice con cui ha realizzato Windows né il codice scritto per gli applicativi. In più la licenza d'uso vieta espressamente il "reverse engineering", cioè la tecnica con la quale è possibile analizzare un programma a partire dalla sua versione già compilata (l'eseguibile che viene distribuito). Paradossalmente uno studente che abbia avuto esperienza solo su questo tipo di ambiente operativo può laurearsi in informatica senza conoscere quali compiti debba assolvere un computer per funzionare correttamente. L'università, incoraggiando l'uso di prodotti con queste caratteristiche, abdica dal suo ruolo formativo e di ricerca. 3. Denaro pubblico e tasse degli studenti sono sperperati nell'acquisto delle licenze d'uso di software commerciale. Le risorse (spesso già scarse negli atenei dell'Europa meridionale) vengono così impiegate per fare arricchire sempre di più i soliti noti. 4. Quando un laureato (non) formato sull'utilizzo di software Microsoft (o di qualche altro solito noto) andrà a lavorare, proporrà l'impiego dello stesso tipo di sistema operativo e di applicativi. Cioè l'acquisto di nuove licenze dalle maggiori software house, contribuendo così alla sempre maggiore potenza economica e influenza politica di queste. __ L'importanza di esser aperti __ Non tutte le grandi case di software operano con la stessa politica. Per esempio la Sun mette a disposizione per uso personale o didattico i sorgenti del sistema operativo Solaris (formalmente gratis, ma chiedendo di fatto 75 dollari). Quindi uno studente che opera su questo sistema, seppure soggetto ad alcune limitazioni imposte dalla casa madre, ha la possibilità di capire effettivamente "come stanno le cose" (ed eventualmente di modificarle per il proprio studio). Aziende come la Microsoft tengono invece il più stretto riserbo sul codice sorgente. È innegabile che i prodotti Microsoft abbiano un'ampia diffusione anche nel mondo della produzione e dei servizi (industrie, aziende varie, enti pubblici, ecc.) per cui è giusto che gli studenti e i laureati li conoscano. È sbagliato però considerarli come gli unici strumenti da utilizzare. Non si può non tenere conto che dalla metà degli anni novanta, grazie alla facilità dell'accesso a Internet, la comunità dei programmatori ha rivitalizzato l'idea del Free Software e ha sviluppato migliaia di progetti secondo la licenza GNU/GPL. Per capire l'importanza che oggi ha assunto il software così concepito basta pensare all'enorme diffusione di Linux, progetto GNU/GPL per eccellenza. Solitamente questi progetti sono portati avanti da gruppi di programmatori che possono anche risiedere in aree geografiche lontanissime tra loro. Chi partecipa si scambia i sorgenti (cioè il codice con cui si realizza il programma) con il resto del team attraverso la rete. Alla fine del lavoro questi sorgenti non rimangono chiusi, ma vengono distribuiti assieme al programma stesso. Talvolta sono solo i sorgenti a essere distribuiti, permettendo così all'utilizzatore di controllare per bene cosa sta per essere compilato e fatto funzionare sul proprio computer. In questo modo si è venuta a creare una vasta rete di solidarietà e di conoscenza. Ogni giovane programmatore ha la possibilità di poter esaminare le tecniche utilizzate dai più esperti. Questo da un lato costituisce l'opportunità di una crescita professionale per migliaia di giovani e dall'altro ricrea lo spirito originario della comunità dei programmatori, un po' come una enorme Berkeley degli anni settanta, un luogo dove ogni tipo di conoscenza scientifica veniva condivisa e utilizzata da tutti. Al di là dei discorsi dal sapore idealistico, oggi giganti del calibro della Ibm, della HP, della Compaq, solo per citarne alcuni, stanno investendo ingenti risorse economiche nello sviluppo di software di questa concezione. __ Il ritardo europeo __ In effetti la nuova politica delle grandi case di software (Microsoft esclusa) sembra profondamente diversa da quella cominciata alla fine degli anni settanta. A quel tempo le software house iniziarono negli Stati Uniti a porre sotto brevetto le tecniche di programmazione, talvolta anche tecniche non "proprietarie" ma ampiamente conosciute e utilizzate dai comuni programmatori. Il brevetto americano tutela l'"invenzione" per diciassette anni: un periodo spropositato di fronte alla rapida evoluzione dell'informatica. L'effetto dei brevetti nella programmazione è stato deleterio perché ha sia impedito il libero sviluppo della programmazione indipendente, sia messo in difficoltà i "piccoli" programmatori che spesso si sono visti citare in tribunale dai titolari dei brevetti sulle tecniche che avevano utilizzato (spesso perché semplicemente "riscoperte"). Proprio mentre la pratica di brevettare ogni semplice algoritmo cominciava a entrare in crisi negli USA, l'Unione ha approvato una legge che istituisce il brevetto europeo sul software. Di fatto un'operazione considerabile ormai in controtendenza storica, seppure ancora dannosa, perché pone un limite grave allo sviluppo della tecnica e quindi alla qualità della vita. __ Il diritto all'obiezione __ Sosteniamo, quindi, che ogni studente dei corsi di laurea che hanno direttamente a che fare con la Computer Science, cioè Informatica, Scienze dell'informazione, Ingegneria elettronica e Ingegneria informatica, possa obiettare davanti all'obbligo di sprecare tempo e denaro (soldi che come abbiamo visto servono ad alimentare un apparato repressivo e liberticida) su sistemi operativi e applicazioni che non contribuiscono di fatto all'arricchimento della conoscenza nel campo dell'informatica "seria". Chi decide di seguire un corso universitario ha il diritto di ricevere un'istruzione adeguata al livello scientifico e chi insegna ha il dovere di fornirla. Se questi non ne è in grado, non deve penalizzare lo studente portandolo dopo quattro o cinque anni di lezioni universitarie a un livello concettuale non dissimile da quello di una moderna segretaria d'azienda. Per queste ragioni lanciamo una campagna di disobbedienza civile con la forma dell'obiezione di coscienza all'uso del software "proprietario" a sorgente chiuso. Catania, 18 marzo 2000 FreakNet MediaLab (http://www.kyuzz.org/freaknet)